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Vinitaly, dal vitigno “borbonico” il primo vino «Oro re» della Reggia di Caserta, targato Fontana

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CASERTA – “La bottiglia c’è e c’è anche il video”. A Vinitaly la presentazione del vitigno Pallagrello  “tra i più antichi del mondo” rinato grazie a’impegno della tenuta Fontana e la Reggia di Caserta.

“Mi faceva piacere essere qui per complimentarmi con la tenuta e ringraziare il direttore Maffei per aver consentito questo progetto”, così capito ribadendo l’importante di rafforza sempre più l’unione tra cultura e Enogastronomia guardando ancora una volta al futuro brand campania.

“I nostri prodotti sono ambasciatori dei nostri territori e la provincia di Caserta si sta imponendo per la qualità della sue produzioni, ha ribadito Caputo sottolineando i dati presentati in giornata a Verona che vedono crescere export in Campania e ancora una volta il numero dei giovani che si dedicano a questo settore”.

“Il nostro obiettivo principale era far rinascere la Vigna. E ci siamo riusciti. La vigna originaria era quella che serviva le tavole e la cantina reale e aveva un’estensione di circa cinque ettari, giusto di fronte alla Casina di San Silvestro, nel bosco omonimo. L’altra vigna reale conosciuta era quella del Ventaglio – chiamata cosi’ perche’ erano vigneti di uva diversa, in una vigna a forma di ventaglio – che aveva un valore piu’ di rappresentanza, coreografico/monumentale. Nei secoli il bosco ha mangiato molto di questa estensione ed e’ rimasto solo un ettaro di terreno libero, proprio di fronte al cancello d’ingresso della Casina. Ed e’ proprio quell’ettaro che e’ stato affidato a Tenuta Fontana, che l’ha ripulito e rilanciato”.

https://www.facebook.com/1054141400/videos/534387191355781

«La Reggia di Caserta, con la nascita di «Oro Re» – ha sottolineato il sottosegretario di Stato per la Cultura, Lucia Borgonzoni – è antesignana di una strada che piano piano altri luoghi di cultura stanno percorrendo: quella di ritrovare e di ritornare alle coltivazioni situate all’interno di siti archeologici e storici. Un’idea bellissima che racconta sempre più quei luoghi, i nostri territori, e li riporta alle origini. Un biglietto da visita per il Paese e per tutti noi, perché è fondamentale puntare sempre sulla qualità. Quella qualità di cui il vino della Reggia di Caserta può andare fiero». «Noi ci sentiamo così – aggiunge Mariapina Fontana, proprietaria di Tenuta Fontana – al servizio del Paese. Quando abbiamo cominciato a occuparci della Vigna della Reggia, dopo il bando pubblico, non abbiamo pensato a una remunerazione, ma al grande privilegio che avevamo nel fare rinascere un tesoro italiano. Non ci siamo mai fermati e continueremo ancora».

Il Presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone, rispondendo a una provocazione del moderatore Luigi Ferraiuolo, ha lanciato l’idea di un docufilm sul Palazzo delle meraviglie e le reali delizie di concerto con la Reggia e il Ministero della cultura. «Se lavoriamo tutti insieme – ha spiegato De Simone – possiamo creare un’operazione volano per tutto il nostro territorio di valore internazionale. E’ quello che serve al Casertano». Mentre l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, ha sottolineato come «investimenti del genere sono fondamentali, perché fanno crescere il Casertano che finora è stata la cenerentola tra i vini campani, con un evidente guadagno di autorevolezza per tutto il nostro territorio».

A fare grande il vino della Reggia di Caserta è anche l’ambiente eccezionale in cui nasce, come è evidente dal microclima del Bosco di San Silvestro, dalla vegetazione straordinaria e dalle presenze faunistiche. Uniche al mondo, perché protette dall’unicum della Reggia stessa. «Ci sono grandi aspettative – ha chiarito l’enologo Francesco Bartoletti – per il futuro di questa vigna rinata dal passato e affinata come secoli fa in un’anfora di terracotta». Un cammino reso possibile dalla capacità inventiva della Reggia di ricostruire il suo passato, nato da una intuizione del precedente direttore, Mauro Felicori, ma sviluppata dall’attuale.

«Oro Re è il risultato di un lungo e accurato lavoro di squadra, intuizione della direzione precedente portata avanti con cura – spiega Tiziana Maffei, Direttore della Reggia di Caserta – Terra di Lavoro è l’espressione del sogno di un Re. Un’operazione complessa questa che coniuga attività amministrativa, sistema di relazioni, competenza professionale, lavoro fisico. Le eccellenze sono risultato di un rapporto pubblico privato sano. Nel caso di questo progetto la caratteristica indiscussa è la qualità del patrimonio lasciato dai Borbone. Un bosco che è un ecosistema particolarissimo grazie all’oasi del Wwf. Oro Re è anche espressione del colore scelto per la Reggia di Caserta, Oro di luce che deve riflettersi su tutto il territorio. Ad majora a Oro re!».

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