Ore di preoccupazione a Gioia Sannitica, dove, in settimana, il sindaco Giuseppe Gaetano, tramite apposita ordinanza, aveva vietato l’utilizzo dell’acqua corrente per uso potabile. In seguito ad alcuni controlli di routine, effettuati dal dipartimento di prevenzione collettiva distretto 15 di Piedimonte Matese, è stato notato infatti che il campione prelevato presentava alcuni parametri non rientranti nei limiti previsti dalla legge.
L’esito degli ultimi esami ha riportato la situazione sotto controllo. I parametri riscontrati, infatti, rientrano nuovamente nei limiti previsti. Molto probabilmente, dunque, l’aumento dei valori della flora batterica, notato dal dipartimento di prevenzione matesino, era stato generato da un processo di clorazione delle acque comunali. Nelle prossime ore, una volta ottenuti tutti i risultati ufficiali da parte dell’azienda sanitaria locale, l’amministrazione comunale potrà saperne di più. Nel frattempo, i residenti attendono l’ok definitivo del governo locale, per poter utilizzare nuovamente l’acqua corrente. Negli ultimi tempi, episodi simili a quello verificatosi a Gioia Sannitica stanno diventando sempre più frequenti nel casertano. Nemmeno due mesi fa, per diversi giorni l’amministrazione comunale di Calvi Risorta vietò qualsiasi uso della risorsa idrica locale, dopo aver effettuato dei controlli che evidenziarono un forte aumento di alcuni metalli tra le condotte cittadine. In particolare, al tempo, le analisi condotte dall’ente, con l’aiuto dell’Asl, rivelarono una presenza massiccia di arsenico, alluminio, piombo e ferro, i cui valori erano decisamente superiori alla media.
Lascia un commento