Antonello Velardi, ha rassegnato le dimissioni con un comunicato fragoroso, con il quale sbatteva i pugni sul tavolo, perché Carlo Marino, sindaco di Caserta, si era incontrato con Dario Abbate, tesserato della prima ora del Pd, per farsi appoggiare alle elezioni provinciali, compiendo un reato di lesa maestà, visto che l’avvocato di Marcianise non si è mai voluto inchinare al cospetto della violenta imposizione del Sen. Franco Mirabelli, comportatosi, nella vicenda delle elezioni comunali marcianisane, come un vero e proprio ‘bravo’ di Matteo Renzi.
Sono appena trascorsi tre giorni da quel comunicato, che potete rileggere in basso di questa mia, forse nessuno la rileggerà, , nessuno si muoverà ad indignazione, men che meno qualcuno proverà un minimo di scuorno, di certo non è una bella pagina di un diario.
Della serie…Kestè. Meglio sarebbe dire: “agg’ pazziat’”.
Velardi ha di fatto,ritirato le dimissioni, dopo averne dette di cotte e di crude contro il Pd, partito, al quale peraltro non risulta iscritto.
QUESTA LA LETTERA DI DIMISSIONI DI VELARDI
“Rassegno con effetto immediato le mie dimissioni da presidente dell’Ato Rifiuti della provincia di Caserta; provvederò nelle prossime ore a formalizzarle. La decisione è legata al dibattito politico attualmente in corso nel Pd casertano, con settori del partito collocati su posizioni per me surreali, in vista dell’imminente elezione del presidente e dei consiglieri della Provincia. Le dimissioni sgombrano il campo da ogni pur lontano sospetto circa mie utilità personali e accordi presunti su enti sovracomunali, ivi compreso l’Ato rifiuti, siglati da e dentro il Pd. Sono fermamente convinto che è dovere di una classe dirigente assumersi responsabilità in modo chiaro e netto e sono convinto che la fuga dalle responsabilità ha fatto e faccia molto male alla politica e ai partiti che la interpretano, a cominciare dal Partito Democratico cui va il mio massimo rispetto. Arrivare alle elezioni della Provincia con il solo obiettivo di vincere senza avere un disegno e senza saper scegliere i protagonisti di quella che deve essere necessariamente una svolta non fa onore al Pd – cui pur riconosco un ruolo coraggioso, tanto che mi ha supportato con convinzione nella mia difficile elezione a sindaco di Marcianise – ed è una forzatura nei confronti del collega Carlo Marino, candidatosi a rappresentare i bisogni delle nostre comunità, e quindi anche della mia. La trasparenza, la legalità, il massimo distacco dalla poltrona intesa come strumento di potere, la voglia di offrire un’alternativa vera e convincente a chi finora è stato governato con metodologie arcaiche appartengono alle mie granitiche convinzioni personali e sono certo che sono patrimonio anche di chi si propone alla guida dell’ente Provincia. Le convinzioni per me non sono chiacchiere, ma punti fermi; diventano semplicemente delle chiacchiere per quelli che intendono imbarcare in questa partita politica della Provincia i peggiori protagonisti di una stagione che le nostre comunità ci hanno chiesto di archiviare. Certamente lo ha chiesto a me la mia comunità, quando mi ha eletto sindaco di Marcianise in una logica di totale discontinuità con il passato e nella prospettiva di una netta avversione ad ogni centrale camorristica ed affaristica. E lo ha chiesto anche al Pd, premiato nella scelta dei suoi dirigenti di schierarsi in modo chiaro dalla parte del cambiamento. Nell’imbarcare come suoi compagni di viaggio i protagonisti di quella sciagurata stagione affaristica, l’amico Carlo Marino non assolverebbe alla sua funzione di essere classe dirigente e contraddirebbe ciò che ha sempre affermato essere il faro della sua azione pubblica. Perciò sono certo che saprà prendere la decisione più saggia e più giusta. Su questo punto, cioè sulla necessità di non tornare indietro, non posso e non intendo cedere di un millimetro: solo la nettezza dei comportamenti mi ha consentito finora di sopravvivere ad una continua, violenta, pervicace azione di intimidazione che ha pochi precedenti nella storia politica non solo recente di questa provincia. Per sgomberare il campo da ogni possibile fraintendimento, abbandono quella che per me non è né una poltrona né un luogo di esercizio del potere.
Lascio quindi la presidenza dell’Ato rifiuti, ringraziando quanti mi vollero eleggere in spirito appunto di totale discontinuità. Ringrazio anche i vertici della Regione Campania che a questo segnale di novità guardavano con convinzione e fiducia nella mia persona. Lascio con il rammarico di non poter svolgere un lavoro importante per la nostra terra ma resto convinto che alcuni principi non sono negoziabili
Antonello Velardi
Sindaco di Marcianise”
QUESTA LA LETTERA CON LA QUALE VELARDI HA RITIRATO LE DIMISSIONI
“Verifico con vivo piacere che è stata valutata e accolta la richiesta da me avanzata di chiarificazione del quadro politico a sostegno del candidato presidente alla Provincia di Caserta Carlo Marino. Le evidenti ragioni che sottintendevano la mia richiesta sono state condivise dai rappresentanti istituzionali e dagli organi di rappresentanza del Pd. Per tal motivo ritiro le dimissioni dalla presidenza dell’Ato rifiuti di Caserta, da me annunciate con l’intento di sollecitare una doverosa riflessione soprattutto all’interno del centrosinistra. Ringrazio il commissario provinciale Franco Mirabelli e il presidente regionale del Pd Stefano Graziano che mi avevano con insistenza invitato a ritirare le dimissioni condividendo le mie argomentazioni ma incitandomi a non abbandonare l’importante postazione istituzionale. Li ringrazio per aver voluto sottoporre agli organismi di partito la questione, dichiarando in modo netto il loro no ad ogni forma di trasformismo politico ed opponendosi così al perpetuarsi di vecchie ed odiose pratiche che così gravi danni hanno arrecato al quadro politico e al tessuto civile dei nostri territori. Ringrazio anche il consigliere regionale e leader di Centro Democratico Giovanni Zannini, fin da subito schierato sulle mie posizioni di avversione a ogni forma di papocchio politico. Sono certo che si apre ora uno scenario nuovo e sono convinto che l’amico Carlo Marino saprà interpretare con intelligenza il nuovo vento che soffia anche in provincia di Caserta, ridando credibilità alle istituzioni e alla politica. Ringrazio anche il vicepresidente della giunta regionale, Fulvio Bonavitacola, che mi ha mostrato forte e costante vicinanza, invitandomi con vigore a ritirare le dimissioni.
Antonello Velardi
Sindaco di Marcianise”
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