Caserta-In tanti credono nell’innocenza del colonnello Fabio Cagnazzo e sui social manifestano la propria solidarietà all’ufficiale dell’Arma formando anche un gruppo sul noto social facebook
C’è di tutto sul gruppo fb “Ridateci il colonnello Fabio Cagnazzo” c’è anche chi scomoda Giovanni Falcone che viene citato: “Quando la mafia non può colpire chi la combatte, inizia ad infangare. Ne uscirà pulito” e ancora “Alla fine la verità verrà fuori e trionferà. Forza Fabio Cagnazzo, tieni duro”
Nel mirino finisce anche il procuratore capo di Salerno Giuseppe Borrelli. “Anche i pubblici ministeri possono prendere cantonate. Però quando è in ballo la vita delle persone i cittadini hanno diritto di pretendere che i magistrati non sbaglino. Secondo qualcuno il fatto che a capo della procura di Salerno ci sia il dottor Giuseppe Borrelli dovrebbe escludere ogni ipotesi di errore. Non c’è dubbio che Borrelli sia un ottimo magistrato. È per questo e non per il “sistema Palamara” ch’egli ha meritato l’incarico direttivo. Tuttavia quando era alla Dda di Napoli prese una tremenda cantonata con l’inchiesta “Toghe lucane”.
Forse non è sbagliato tenerlo a mente”.
Intanto il colonnello Fabio Cagnazzo, ex comandante provinciale dei Carabinieri di Frosinone, questa mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip Annamaria Ferraiolo nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Il Cagnazzo, colpito da malore in seguito all’arresto da parte dei Ros per l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, è ricoverato all’ospedale militare Clelio di Roma e, come confermato dalla sua legale, Ilaria Criscuolo, non sarebbe stato in grado di sostenere il contraddittorio. L’avvocato Criscuolo, già ieri, ha preannunciato di aver acquisito corposa documentazione, circa 78mila pagine, e presenterà a breve ricorso al Riesame.
L’ufficiale dei carabinieri, che all’epoca dei fatti guidava il reparto di Castello di Cisterna, si sarebbe adoperato nelle ore successive all’omicidio nel depistaggio delle indagini, a partire dalla manomissione delle immagini catturate da una telecamera di sorveglianza di un negozio e dall’inquinamento della scena del delitto. L’accusa ipotizza che Cagnazzo avrebbe fatto parte di un gruppo dedito al traffico di stupefacenti. Traffico che sarebbe stato scoperto dal sindaco Vassallo che, per questo, sarebbe stato eliminato.
Ha risposto alle domande, invece, l’imprenditore Giuseppe Cipriano, noto come Peppe Odeon, difeso dall’avvocato Giuseppe Annunziata. Cipriano, a detta del legale, “è sempre stato molto chiaro e collaborativo nello spiegare i motivi della sua estraneità”. Anche nel suo caso l’ordinanza di custodia cautelare sarà impugnata dinanzi ai giudici del tribunale della Libertà
È previsto per lunedì, invece, l’interrogatorio di garanzia dell’altro carabiniere coinvolto, il brigadiere Lazzaro Cioffi, di Casagiove, che avrebbe spiato sotto casa Vassallo nelle settimane precedenti l’omicidio per studiarne gli spostamenti. Non si sa ancora quando sarà ascoltato il quarto degli arrestati, Romolo Ridosso, oggi collaboratore di giustizia.
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