CASERTA – Sembra che, il Comune di Caserta faccia a breve un bonifico ad una banca, la quale pagherà direttamente i dipendenti sotto egida dei due commissari nominati dalla Prefettura di Latina e che oggi, impersonano Ecocar.
Un altro bonifico, invece, verrà inoltrato ad una seconda banca.
Quei soldi costituiranno il pagamento delle spettanze residue rivendicate da Ecocar che, a suo tempo, ha pensato bene di cedere i propri crediti e le obbligazioni contrattuali economiche assunte dal Comune di Caserta ad un istituto di credito.
Quindi, l’ Ecocar sarà pagata regolarmente, e quindi anche i dipendenti.
Ma vogliamo porre alla vostra attenzione la considerazione emotiva di un cittadino, di un fruitore, diversamente a quella impostazione illogica, contraddittoria, del rappresentante di Governo, che non ce ne voglia per le considerazioni da noi espresse, il quale avendo davanti una legge della Repubblica, peraltro chiaramente interpretata dal più volte citato pronunciamento del Consiglio di Stato, la disattende per raggiungere un obiettivo non peregrino, condivisibile nel suo contenuto sociale, ma che si potrebbe realizzare solo attraverso un intervento normativo.
Magari veloce, magari rappresentato da un decreto legge rapido del Governo che vada a neutralizzare, creando peraltro un pericoloso precedente, ciò che il d. lgs. 159 del 6 Settembre 2011 ha con grande tenacia e fermezza sancito.
Anche perché, se si è arrivati a questa situazione di oggi, è perché chi di dovere non si è posto il problema, a tempo debito, che una società interdetta definitivamente per mafia da un TAR e dal Consiglio di Stato, continuava disinvoltamente ad incassare proroghe non dal Comune di Rocchetta e Croce, ma dal Comune capoluogo.
Ora se queste tesi meritano di essere liquidate con un’indignazione cieca, bolsa, attraverso la quale il potere si esprime mediante un’arroganza illogica, che trova, autoritarie minacce di una querela, una sua unica modalità indiscutibilmente e desolatamente antidemocratica, si sappia che non si arretrerà mai.
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