Tragedia sfiorata questa mattina giovedi 18 aprile , a scuola dove una studentessa ha tentato il suicidio tagliandosi le vene.
È accaduto intorno alle 13 circa prima dell’uscita. Durante l’orario di lezione, dopo essere uscita dalla classe, una ragazza ha estratto un oggetto e l’ha strofinato contro i polsi, ferendosi e perdendo molto sangue.
La giovane è stata immediatamente trasportata all’ospedale, dove i sanitari hanno potuto escludere che si trovasse in pericolo di vita o in condizioni fisiche particolarmente critiche. Provvidenziale, invece, si è rivelato l’intervento delle compagne che l’hanno trovata con i polsi insanguinati hanno dato l’allarme tempestivamente chiamando l’ambulanza che è subito accorsa in VIA E. RUGGIERO
Tra i giovanissimi italiani si registra un caso di tentato suicidio al giorno. A renderlo noto poche settimane fa è stato l’Osservatorio suicidi della Fondazione Brf – Istituto per la ricerca in psichiatria e neuroscienze. L’analisi dell’Osservatorio, come spiega il presidente della Fondazione Armando Piccinni, non si basa sui dati istituzionali, – “che non sono correntemente aggiornati, tanto che l’ultimo Annuario statistico dell’Istat pubblicato nel 2021 contiene i dati relativi al 2018” – bensì su un’attenta analisi delle notizie di cronaca, locali e nazionali, iniziata durante la prima ondata della pandemia da Coronavirus.
Da gennaio ad agosto 2022, in Italia ci sono stati 351 suicidi e 391 tentativi. Il fenomeno è distribuito in maniera uniforme su tutta la Penisola: il maggior numero di suicidi si è registrato al Nord (133), seguito dal Sud (131) e infine dal Centro (87). Per i tentativi, invece, spicca il Centro (143), seguito dal Sud (133) e dal Nord (115). Da quanto emerge nel report, le categorie più a rischio sono le forze dell’ordine e i detenuti.
Allarmante anche il dato riguardante gli adolescenti: l’ospedale riferisce di una crescita “esponenziale” negli ultimi 10 anni degli accessi al pronto soccorso per comportamenti suicidari da parte di giovanissimi. I numeri sono però esplosi nei due anni di pandemia, arrivando a un +75% rispetto al biennio precedente nel caso del suicidio, ideato o tentato, e a un +60% se si tiene conto anche degli atti di autolesionismo. Oltre l’80 per cento dei tentativi di suicido è messo in atto da bambine e ragazze: l’età media è di circa 15 anni.
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