Napoli – Vincenzo De Luca rompe il silenzio e attacca frontalmente la Corte Costituzionale dopo la recente sentenza che boccia la possibilità di un terzo mandato per i presidenti di Regione. “La legge non è uguale per tutti”, ha dichiarato il governatore campano, rilanciando la polemica e accusando una disparità di trattamento rispetto ad altre figure istituzionali.
La sentenza della Consulta, attesissima in ambienti politici e istituzionali, ha sancito l’inammissibilità di deroghe alla norma che limita a due i mandati consecutivi per i presidenti delle Regioni. Una decisione che colpisce direttamente De Luca, il quale, in vista delle elezioni regionali del 2025, non potrà ricandidarsi senza una modifica legislativa.
Le reazioni
Le parole di De Luca hanno scatenato un’ondata di reazioni. Dal centrodestra, il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato: “La legge vale per tutti, anche per De Luca. Basta con i presidenti a vita”. Più cauto il Partito Democratico, che si trova diviso tra la linea nazionale e la forte presenza del governatore in Campania.
Il Movimento 5 Stelle attacca frontalmente: “L’arroganza del potere non ha limiti. Dopo due mandati, si torna a casa”, ha detto la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone.
Dai territori, alcuni sindaci campani hanno espresso solidarietà a De Luca, definendo la sua amministrazione “un punto di riferimento” e chiedendo “una riflessione più ampia sulla rappresentanza e la volontà popolare”.
Il nodo politico
La vicenda riapre un dibattito mai sopito sul limite ai mandati nelle cariche elettive e sulla tenuta del principio di rotazione democratica. De Luca, noto per il suo stile diretto e per l’impronta fortemente personale del suo governo regionale, potrebbe ora valutare altre strade, tra cui un ruolo a livello nazionale o una battaglia per la modifica della normativa.
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