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TAR: Stop al Comune: «Procedure poco chiare»

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Caserta – Il 14 febbraio scorso, il sindaco Carlo Marino annunciava il via ai lavori, per riqualificare l’edificio comunale che ospita l’Istituto Comprensivo “Pietro Giannone”. Costo complessivo: 2 milioni e 150 mila euro, per “conservare le parti storiche dell’antico convento del Cinquecento e a migliorarne la sicurezza antisismica, oltre agli impianti antincendio ed elettrico”. Ma ieri il Tar Campania ha accolto il ricorso cautelare della società Falco Group – assistita dai legali Mario Caliendo ed Eleonora Caterina Tamburini -, e sospeso gli atti di gara del Comune di Caserta. I provvedimenti aggiudicano l’appalto al consorzio stabile Oscar. “Considerato che – scrive il collegio della prima sezione nell’ordinanza -: come chiarito da questa Sezione, con la sentenza n. 4416 del 12 ottobre 2020, il principio del “cumulo alla rinfusa” dei consorzi stabili, ‘sebbene ammesso in via generale nella legislazione in materia di contratti pubblici, non possa essere applicato per le qualificazioni nelle gare per lavori relativi ai beni culturali, per i quali vi è una chiara disposizione derogatoria’”. In aggiunta, “benché nessuna delle parti contesti che l’edificio nel quale è situato la Scuola Media Giannone, oggetto dei lavori di recupero architettonico e miglioramento strutturale di cui alla procedura di evidenza pubblica in questione, sia sottoposto a vincolo storico-artistico e, pertanto, alla legislazione speciale (…), tuttavia, questo aspetto non emerge in maniera evidente dagli atti della causa”. Per queste ragioni, il Tar considera “necessario un approfondimento su questo specifico aspetto”. Il Collegio dispone il deposito, a cura del comune di Caserta, di “chiarimenti e di documentazione volti a precisare lo specifico aspetto di cui sopra, fermo restando l’onere della parte ricorrente di produrre in giudizio documenti inerenti di cui abbia la disponibilità”. La discussione di merito, così, viene rinviata all’udienza pubblica del 12 maggio.

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