F 1 – La stagione di F. Uno prosegue è presto per tirare le somme ma delle risultanze dei dati li abbiamo certamente dopo quanto accaduto a Suzuka l’otto nipponico offre spunti di discussione e riflessione che per onore della cronaca e della verità riportiamo.
Il Gran Premio che si è disputato all’alba italiana ha visto il trionfo del leone orange (gergo calcistico), o olandese Max Verstappen partito in pole position dopo va in fuga seguito dalle arancioni di Norris ed Oscar Piastri, i quali seguono con un distacco medio che si aggira intorno ai due secondi il leader e battistrada per la occasione con la livrea celebrativa della terra dei samurai bianca e rossa la vettura a due tori guidata dal leone Max Verstappen, di solito ha la canonica colorazione viola e gialla con bordi rossi.
Ma torniamo alla corsa che offre poche emozioni per gli spettatori sia del circuito che a casa, infatti, pochi sorpassi l’unico sussulto per l’Italia a metà corsa il Walzer dei Pit Stop, consente all’ Italiano Kimi Antonelli di prendere la testa della corsa per alcuni e sarà il pilota più giovane ad andare in testa ad un Gran Premio sicuramente un bel riconoscimento per un giovane talento che deve ancora farsi le ossa nel circus della Formula Uno che è un ambiente spietato deve muoversi (deve correre rimanendo a tema corsa la classe regina della velocità a quattro ruote) ma ha dimostrato di avere stoffa da vendere anche se ai fini del risultato finale è stato un cosiddetto passateci il gergo, fuoco di paglia ma che offre come anzidetto spunti di riflessione e discussione in favore di questo giovane talento tutto italiano.
Dopo i pit stop dicevamo posizioni invariati Max Verstappen gestisce un vantaggio risicato intorno al secondo e mezzo le 2 Arancio McLaren dei due ragazzi terribili Piastri e Norris provano quanto meno a mettere pressione all’alfiere e pilota di punta della Red Bull Racing Team, tuttavia, non riescono a portarsi in scia per sferrare l’attacco (neanche un abbozzo di attacco riusciranno a fare).
Si conclude con la conferma anzi il ritorno del campione del mondo in carica, Max Verstappen sul gradino più alto del podio, con Norris ad un solo secondo e quattro centesimi.
Male le Ferrari quarto Charles Leclerc con una rossa che sembra un cosiddetto paracarro mai in lotta per le posizioni di vertice e che contano, Lewis Hamilton il sette volte campione attardato a 30 secondi mezzo minuto di distacco troppo. La Ferrari deve rivedere molte cose, testa bassa e pedalare per recuperare terreno nonostante i proclami iniziali di lotta al titolo di Leclerc, l’entusiasmo per l’arrivo di un campionissimo non più giovane ma che aveva ridato tanto entusiasmo all’ ambiente con la pista di Fiorano gremita per i test, la presentazione in pompa magna a Milano davanti al Castello sforzesco gremito di tifosi in delirio nulla di fatto. Le macchine da battere sono la Red Bull come da pronostico leggermente favorita ma che è sullo stesso piano della McLaren, tuttavia ogni gran premio fa storia a sè vedremo nelle prossime tappe del mondiale.
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