Praiano – 250 euro ? Si 250 euri . Il sindaco Giovanni Di Martino l’avrebbe imposta per ‘nascondere’ un allacciamento ‘abusivo’, o presunto tale, alla rete fognaria.
Il primo cittadino è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di induzione alla corruzione, reato previsto e punito dall’articolo 319 quater introdotto dalla legge Severino. E’ successo tutto in tempi brevi e l’arresto è avvenuto in flagrante. Le banconote erano segnate e gli uomini della Squadra Mobile di Salerno, coordinati dal dirigente Marcello Castello, hanno fatto scattare le manette subito dopo aver fotografato la consegna del denaro.
L’indagine coordinata dalla procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, è partita dalle parole dell’uomo che ha ricevuto la ‘proposta indecente’. Ne ha raccontato i dettagli ed ha così goduto delle esimenti previste dalle norme anticorruzione, secondo le quali se denunci in tempo e fai interrompere la catena corruttiva non vieni indagato.
Tempi brevi, arresto sprint. Tutto sarebbe iniziato dalle opere di allacciamento alle fogne di un parco privato di Praiano e di una villa nei paraggi. Un lavoretto di poco conto, un metro di scavi. Secondo la ricostruzione fatta in sede di denuncia, la mattina del 3 giugno l’amministratore del parco avrebbe ricevuto una telefonata dal sindaco. “Venga in comune, le debbo parlare”. L’incontro sarebbe avvenuto nella mattina del 4 giugno. Non nell’ufficio del primo cittadino, ma in un’altra sala del municipio.
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