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E’ Rosatellum bis: 214 sì, 61 voti contrari e 2 astenuti.

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Il Rosatellum bis, la nuova legge elettorale per il rinnovo del Parlamento italiano, oggi ha ricevuto da Palazzo Madama il via libera definitivo. 214 sì, 61 voti contrari e 2 astenuti.

Il voto finale sul provvedimento oggi è arrivato attorno a mezzogiorno. Ieri i cinque voti di fiducia, che il Senato ha concesso fra le proteste dei cinque stelle in Aula e in piazza.

I lavori d’Aula stamane, a partire dalle 9.30, sono iniziate le dichiarazioni di voto e poi si è svolto il voto finale. Nessuna sorpresa nel voto finale sulla legge elettorale. Il patto a quattro tra Pd, Forza Italia, Ap e Lega regge e si allarga: il Rosatellum bis incassa al Senato 214 voti a favore.

Scorrendo i tabulati, i numeri dei gruppi che avevano annunciato il voto favorevole non si discostano dalle previsioni: dai 98 senatori del Pd arrivano 92 voti a favore (1 senatore risulta in missione e 6 gli assenti); dei 42 senatori di Forza Italia votano sì in 40 (1 in missione e 1 assente); dei 24 senatori di Ap votano a favore in 23 come in tutte le votazioni di ieri; Ala ‘perde’ un voto: dei 13 senatori verdiniani che per tutta la giornata di ieri avevano votato a favore della legge elettorale oggi ne risultano 12 (1 in missione).

Nel Pd dunque, pallottoliere alla mano, fanno notare che i 214 si’ sono il 77,2% dei votanti del Senato, che sono stati 277. I contrari Contrari alla legge Fdi, M5s e i gruppi di sinistra. Hanno votato no anche alcuni esponenti del Pd: Vannino Chiti, Massimo Mucchetti, Claudio Micheloni, Walter Tocci e Luigi Manconi ci sono anche Roberto Turno e l’eletto all’estero Renato Turano.

Le reazioni Per il ministro alla Pubblica amministrazione Marianna Madia “il via libera al Rosatellum è un bel passo avanti ricordandoci sempre da dove partivamo.

Era necessario avere una stessa legge elettorale per i due rami del Parlamento; partivamo da una situazione che rischiava di darci ingovernabilità e maggioranze diverse. Era necessaria, dunque, una legge che garantisse innanzitutto un’armonia fra le due camere”.

 

Kest’è :”Questa legge favorisce molto il centrodestra e un po’ il centrosinistra. L’obiettivo è tagliare le gambe al M5S e alla sinistraQuesta legge è fatta apposta per sposarsi la mattina delle elezioni e per mettersi le corna la sera delle elezioni

Quindi, la sera delle elezioni Matteo Renzi non avrà praticamente coalizione e si ritroverà con Alfano che avrà l’1% e qualche Pisapia o portatore d’acqua. A destra, invece, la coalizione ce l’hanno, ma con progetti diversi. La Meloni e probabilmente Salvini non ci staranno mai a fare un governo col Pd, quindi Berlusconi saluterà i suoi due alleati e proverà a portare i voti che ha ottenuto con quel meccanismo insieme a quelli di Renzi per fare una grande coalizione”.

Se i voti non bastano, li comprano, come hanno sempre fatto nelle legislature in cui comandava Berlusconi in cambio di soldi e come ha fatto Renzi in questa in cambio di poltrone. Punteranno e faranno leva sulla paura che hanno i neo-eletti di ritornare a votare e di rimettere in gioco quel posto che faticosamente si sono conservati”. Il direttore del Fatto chiosa: “Questa legge è insulsa, anche se fosse fatta contro Forza Italia o contro la Lega o contro il Pd. E infatti il Porcellum fu fatto proprio contro il Pd, ma poi funzionò all’incontrario di come sperava Berlusconi, perché Prodi vinse nel 2006 grazie al Porcellum, mentre con il Mattarellum avrebbe rivinto Berlusconi. Ma queste sono le cose che succedono quando si vuole troppo e pensare di essere i furbi”

 

 

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