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Rissa a Cadice: resta in carcere Emilio Di Puorto

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Quattro ragazzi italiani tra i 22 e i 30 anni sono stati arrestati in Spagna dopo una rissa, finita con il pestaggio di un giovane spagnolo, ora ricoverato in gravi condizioni.

La notizia è stata diffusa dal Diario de Cadiz, che pubblica anche un video choc con il momento dell’aggressione, avvenuta in una zona della movida di Cadice, cittadina portuale a sud-ovest del Paese: nel filmato diffuso in rete, si vede un ragazzo colpito da un pugno in faccia finire a terra prima di ricevere un calcio in testa che lo lascia incosciente.

E’ successo all’alba di oggi – spiega il sito spagnolo – quando in un noto locale è scoppiata una lite fra gli italiani, studenti Erasmus, e un gruppo di spagnoli, di cui faceva parte anche il ragazzo ferito. I toni sono cresciuti finché si è finiti alle mani.

La polizia locale ha portato in questura gli italiani, considerati i presunti responsabili della rissa – di cui ancora non si conoscono le cause – continuata poi all’esterno del locale e degenerata.

 Tra loro Nicola Iannetta, di 21 anni di Salerno, Dario Bordoni di 25 anni e Luca Maicon Vinicius Bellavia, di 22 anni, Emilio Di Puorto, 29 anni di Napoli. Quest’ultimo è il maggior sospettato, ancora in stato di fermo. Gli altri studenti sono stati scarcerati in mattinata.

La vittima è sedata all’ospedale di Puerta del Mar: si ignora ancora l’entità delle lesioni. La prognosi è riservata e bisognerà aspettare le prossime 48 ore per capire se potrà riprendersi completamente.

Il fratello, Stani Di Puorto è il fratello minore di Emilio di 25 anni, risponde al telefono mentre è in viaggio. Sta andando a Cadice.

Ha avuto modo di parlare con Emilio? «No, non so come stia, quali siano le sue condizioni fisiche. Saperlo in quella prigione mi agita. Ho paura che possa succedergli qualcosa di brutto. Il giudice poteva applicare altre misure restrittive. I domiciliari o l’obbligo di firma ad esempio».

Suo fratello ha precedenti? «È incensurato».

Che tipo è? «Un ragazzo sempre calmo. Mai stato coinvolto in risse».

Usava fare ‘serata’? «E’ più il tipo da biblioteca e divano piuttosto che un discotecaro».

Come ha appreso la notizia?  «Mi hanno informato dei ragazzi che sono in Spagna, amici di mio fratello. Ho subito contattato l’ambasciata e il consolato. Gli hanno assegnato un avvocato d’ufficio ma io ho già preso contatti con un legale del posto. Lo incontrerò domani (oggi, ndr)».

Cosa ha pensato quando ha visto le immagini del video della rissa?

«Quella non è la persona che conosco. E’ alterata».

Cosa sa di quella serata? «Erano tutti ubriachi. Non so come siano andati i fatti, confido nelle autorità spagnole».

Quanto rimarrà a Cadice?«Non so se mi fermerò lì. Ho paura che qualcuno per ripicca possa farmi qualcosa. Domani (oggi, ndr) intanto vedrò l’avvocato e spero di poter incontrare Emilio».

I vostri genitori?«Sono rimasti a casa».

Suo fratello studia giurisprudenza. «Gli mancano una decina di esami per la laurea».

Anche lei era iscritto a Unicam? «Sì, ora sto facendo tirocinio da un avvocato a Caserta»

Siete molto affiatati? «Abbiamo condiviso molte esperienze»

Emilio, da quanto era in Spagna? «Da settembre, sarebbe dovuto tornare tra 20 giorni».

Era mai andato a trovarlo? «Diverse volte. Eravamo già stati anche nella discoteca davanti alla quale c’è stata la rissa. Belle serate, senza mai problemi».

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