Nel primo pomeriggio, dopo pranzo, lo zio di Vincenzo Mongillo, trova il giovane senza vita.
Il ragazzo, lascia un biglietto alla madre con scritto: ”Scusami mamma se non sono come avresti voluto vado a raggiungere Marco”. Giungevano immediatamente i carabinieri, con i soccorsi che certificavano il decesso.
Marco Mongillo, il fratello, pochi mesi fa moriva per un colpo di pistola alla testa, dove lui era insieme ad altri.
Un incidente dalla dinamica poco chiara, testimone lo stesso Vincenzo Mongillo, per cui venne arrestato il miglior amico della vittima, Antonio Zampella.
Zampella, reo confesso, dichiarò che il colpo era partito durante «un gioco», tesi alla quale la procura non ha mai creduto. Quel pomeriggio in casa di Zampella era presente anche Vincenzo Mongillo: la sua versione dei fatti e quella di Zampella erano discordanti. Troppe discrepanze nella ricostruzione di quella tragica morte in un caldo pomeriggio d’estate alla Rosinella.
Di fatto dall’episodio Vincenzo Mongillo, non si è mai ripreso non riuscendo a darsi pace della morte del fratello Marco.
Infatti sulla sua pagina Facebook, nei post esposti, manifestava pubblicamente la mancanza del fratello.
Segnali che non dovevano essere sottovalutati (dopo siamo tutti bravi ad esprimere pareri)
Resta una famiglia distrutta, insieme ad un’intera città sotto shock …la vita di un altro giovane che se ne va
Sul posto naturalmente in via Dossetti , un via vai di amici e parenti. Il corpo senza vita ora è presso l’obitorio del Civile di Caserta, in attesa delle disposizioni della procura di Santa Maria Capua Vetere.
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