Ricordare. Si può ricordare in tanti modi. Si può ricordare per abitudine, perché la mente facilmente si aggrappa a rituali da riproporre ogni volta uguali e a percorsi abituali di riflessione, in cui il noto si configura come uno spazio di comfort in cui riconfermare la propria identità.
È una scelta rassicurante, in cui il passato dà senso al presente, in cui il focus è su una sola istantanea dell’ininterrotto flusso di immagini ed esperienze di cui ancora e ancora si è stati sia spettatori sia protagonisti.
Si può ricordare per amore, perché l’immagine custodita non è solo la fredda descrizione di un evento associato a una data, ma è un insieme caldo e ancora commovente che fa riferimento a momenti di vita, propria o altrui, che ci hanno una volta coinvolto e che ancora sanno darci emozioni. A volte sono emozioni piacevoli, a volte dolorose, ma entrambe sono testimoni di qualche cosa di importante per noi, qualche cosa che ci fa dire, come è stata intitolata una raccolta di memorie di Pablo Neruda, Confesso che ho vissuto.
Si può ricordare per odio, perché qualche cosa si è rotto, dentro. Perché la ferita è stata troppo profonda per rimarginarsi e non c’è la forza di risanarla. Perché fa male e manca ancora la lucidità di darle un senso in un contesto più ampio e di mitigare i toni con cui la memoria propone e ripropone sempre lo stesso furioso ritornello, tenendo la mente prigioniera in un vortice doloroso.
Si può ricordare per crescere, per fare tesoro dell’esperienza passata e scegliere, di conseguenza, come organizzare il proprio futuro. Qui l’immagine non è statica, ma si sdipana in una sequenza di fotogrammi che permettono di cogliere conseguenze e implicazioni, che dal passato hanno dato tinta al presente e direzione al futuro. Ogni ferita, rivista non più solo come evento ma anche come processo, può rivelare insospettati doni, lezioni di vita utili a sé e agli altri. Nel giorno della memoria, non ci focalizziamo sul passato, ma soprattutto sul futuro, da creare consapevolmente grazie a quanto imparato da quanto è successo.
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