Revisioni auto-moto arriva il nuovo certificato in Italia. Rivoluzione sul fronte della revisione auto e moto. Un vero e proprio cambio epocale per i controlli e i relativi permessi per far circolare le auto sul territorio italiano.
Arriva il nuovo “Certificato di Revisione” che sostituirà il “bollino” attualmente apposto dai centri sul libretto di circolazione dei propri veicoli.
LA NOVITA’ VIENE DALL’EUROPA – Il nostro paese ha infatti tempo fino al prossimo 20 maggio per adeguare la normativa nazionale recependo la direttiva UE n. 2014/45 avente scopo di tutela del consumatore contro i casi di frode in caso di compravendita di veicoli usati. Le disposizioni dovranno essere operative dall’anno successivo, quindi a partire dal 20 maggio 2018.
I NUOVI CONTROLLI – La norma – spiega un articolo del portale D’Errico Law Firm – ha lo scopo di implementare le revisioni periodiche dei veicoli, come affermato dal responsabile del settore auto dell’Unione Nazionale Consumatori, Raffaele Caracciolo, il quale ha precisato che “Nell’ottica di una drastica riduzione degli incidenti mortali, la direttiva europea stimola gli Stati membri dell’Unione europea a migliorare le revisioni periodiche dei veicoli con regole più severe sia per il personale che effettua gli interventi sia per il proprietario del mezzo che diventa garante dello stato del suo veicolo”.
IL NUOVO CERTIFICATO – Il documento conterrà una serie di dati importanti, soprattutto in relazione al chilometraggio del veicolo. Il certificato attesterà l’ultimo controllo effettuato, registrando i chilometri percorsi dall’auto. Si tratta di dati che verranno resi pubblici e consultabili da chiunque sul Portale dell’Automobilista, selezionando il tipo di veicolo da controllare (auto oppure moto) e inserendo il numero di targa.
LO SCOPO – L’obiettivo del documento è quello di porre un freno alle frodi che pullulano nell’ambito della compravendita di veicoli usati. Dove uno degli elementi maggiormente soggetto a manomissione è proprio il chilometraggio, al fine di trarre dalla vendita un maggior profitto a danno dell’ignaro acquirente.
LE ISPEZIONI – Gli ispettori potranno verificare la correttezza dell’inserimento dei dati nel Portale da parte del centro revisioni così un obbligo di legge qual è l’indicazione del chilometraggio percorso potrà essere maggiormente controllabile al fine di evitare le frodi sullo schilometraggio.
TEMPI E FREQUENZA – La direttiva lascia liberi gli stati membri per quanto riguarda la frequenza delle revisioni, in altre parole ogni paese potrà stabilire di adottare o meno tempi più brevi per la revisione obbligatoria di una serie di veicoli in presenza di particolari condizioni.
VEICOLI INCIDENTATI – si tratta delle revisioni dei veicoli che hanno subito incidenti, oppure i cui sistemi di sicurezza e ambientali siano stati alterati o modificati. Le auto che abbiano percorso più di 160.000 chilometri e i veicoli considerati a grave rischio stradale.
Salvo tali casi particolari, la frequenza dei controlli resta ferma al regime originale, senza variazioni. Pertanto, il primo controllo dovrà essere effettuato dopo quattro anni dall’immatricolazione e i successivi ogni due anni. Restano esclusi dal regime taxi e ambulanze, soggetti a obbligo di revisione annuale.
I CONTROLLI ONLINE – Se l’introduzione della registrazione dei chilometri è una delle novità del certificato di revisione in arrivo, in realtà, come evidenziato da Maurizio Caprino sul Sole24Ore, sul portale dell’automobilista è già possibile verificare i dati relativi al chilometraggio: tramite il servizio “Verifica Ultima Revisione“, infatti, basta indicare il tipo di veicolo e la targa per visionare l’esito dell’ultima revisione e anche il chilometraggio rilevato dall’operatore che l’ha effettuata.
Si tratta di un servizio che sarebbe attivo già da sette anni, a seguito della circolare n. 29832/RU, emanata dalla direzione generale della Motorizzazione il 2 aprile 2010 per disciplinare il “Nuovo sistema revisioni” destinato a gestire le varie fasi della revisione. Dalla prenotazione fino all’inserimento dell’esito nel sistema informatico centralizzato.
Lascia un commento