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Residenti in rivolta per il parcheggio interrato in via Feudo San Martino

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CASERTA – Ferma opposizione dei residenti e dei commercianti alla costruzione del parcheggio interrato in via Feudo San Martino, così come la preoccupazione riguardo alle prescrizioni della Soprintendenza, evidenziano una serie di preoccupazioni legate a questa infrastruttura proposta dal Comune.

Nell’ Oasi di via Volturno, un grande spazio verde che si trova alle spalle della Villetta di via Arno. Con i fondi PINQUA- di cui abbiamo raccontato in questi mesi- che stanno arrivando per il quartiere Acquaviva il 40 % degli alberi di quest’oasi dovrebbe essere tagliato per farne un parcheggio, in una zona in cui già ci sono tre parcheggi…

Chi ha deciso che il grosso di questi fondi debba essere speso per costruire un mega-parcheggio di 100 posti, devastando la più grande area verde che abbiamo? Perché invece di aprire spazi verdi, come la villetta di via Avellino e tutelare gli alberi si pensa a costruire ancora e ancora, tagliando alberi, buttando altro cemento in una città che ha un serio ed evidente problema ambientale?

E perché con questi fondi PINQUA che dovrebbero servire proprio a migliorare la qualità dell’abitare non si vogliono riqualificare i cortili delle case popolari di via Trento, i cui residenti in questi anni hanno dimostrato grande voglia di partecipazione e apertura dei loro spazi ad iniziative, per uscire dal degrado?

Si si ha intenzione di faredei lavori dove tu abiti, mi sembra il minimo che vadano raccolte le tue esigenze. Va capito quali bisogni occorre soddisfare, tramite un ascolto attivo.
Altrimenti, si rischia di buttare soldi in cose inutili e dannose.

Magari tu che lì ci vivi, sai anche indicare delle priorità. Delle cose che potresti utilizzare al meglio, se te le dessero.

Il paradosso in cui non vogliamo trovarci noi cittadini della zona Sud della città, che sarà oggetto di interventi per 14,5 milioni di euro col Progetto PINQUA, è proprio quello di veder realizzate cose che non rispondono alle nostre esigenze, o che creano addirittura un danno.
Come alberi tagliati per fare parcheggi, come il lasciare nell’abbandono le case popolari, come il tenere chiusi o gestiti male ancora tanti spazi verdi e sociali di questa zona

Abbiamo riassunto le dichiarazioni di tante persone nel quartiere Acquaviva che ritengono che l’opera possa avere un impatto negativo sulla vita quotidiana, sulla sostenibilità ambientale e sui commerci locali. Queste già lette e le altre da leggere sono alcune delle principali preoccupazioni espresse:

  1. Utilità del parcheggio: Alcuni residenti e commercianti ritengono che ci siano già abbastanza parcheggi nella zona, e che la costruzione di un altro parcheggio interrato non sia necessaria. Soprattutto se ciò comporta la rimozione di alberi e il degrado dell’ambiente circostante.

  2. Mancanza di cultura ciclistica: Alcuni abitanti temono che la ciclabile prevista possa non essere utilizzata, in quanto la cultura dell’uso della bicicletta potrebbe non essere molto diffusa nella zona. Questo solleva dubbi sull’efficacia della pista ciclabile e dell’hub per i mezzi elettrici.

  3. Calo nei commerci locali: I commercianti della zona sono preoccupati che la costruzione del parcheggio interrato possa ridurre ulteriormente il numero di clienti, in quanto potrebbero essere penalizzati dalla rimozione dei parcheggi lungo la strada.

  4. Sostenibilità ambientale: La rimozione di alberi di alto fusto e la creazione di un parcheggio interrato possono sollevare preoccupazioni sulla sostenibilità ambientale del progetto.

  5. Piani urbanistici: Alcuni residenti sostengono che ci siano opere più urgenti e necessarie per il quartiere, come la riparazione dei marciapiedi, la pulizia dei tombini e il miglioramento generale dell’arredo urbano.

  6. Mancanza di coinvolgimento: Alcuni residenti ritengono che l’amministrazione comunale non abbia coinvolto adeguatamente la comunità nella pianificazione di questo progetto e che non abbia ascoltato le loro preoccupazioni.

In sintesi, l’opposizione al progetto sembra essere motivata da preoccupazioni legate all’utilità dell’opera, all’impatto ambientale e alle esigenze della comunità locale. La questione è complessa e richiede un dialogo costruttivo tra l’amministrazione comunale e i residenti per trovare una soluzione che tenga conto di tutte le parti interessate.

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