Report ieri sera su Rai3 ha rappresentato un’esaustiva indagine sulla Lega di Salvini nel Sud Italia. Mettendo in evidenza alcune vicende note e meno note, la trasmissione ha raccontato alcuni casi imbarazzanti nella selezione della classe dirigente del meridione.
Un’inchiesta solo apparentemente sorprendente perché dubbi e perplessità su alcuni personaggi, da parte nostra ci sono sempre stati.
In Campania , Report ha puntato i riflettori sulla cittadina di Afragola e sul ruolo di Vincenzo Nespoli (ex parlamentare di An e Pdl), condannato in secondo grado per bancarotta fraudolenta.
Suo nipote Camillo Gracco ora è assessore comunale per la Lega e sostiene nell’intervista che suo zio «ha dato una mano» a fare le liste della Lega.
Sul nipote assessore è in corso un’indagine con l’ipotesi di riciclaggio. Ricordiamo anche il caso di Avellino, dove è stato eletto in Comune con la lista leghista (prima dello scioglimento) Damiano Genovese, figlio di Amedeo, condannato per omicidio e ritenuto a capo di un clan.
Nell’intervista il figlio non prende le distanze dal padre, «per noi niente era vero di quelle accuse».
Il coordinatore campano della Lega, il deputato Gianluca Cantalamessa (ex An) spiega che «non lo avremmo candidato se avessimo saputo».
Fatte queste doverose premesse, ricorre l’obbligo di ricordare che il Presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero, che insieme al suo movimento si è attivato diurnamente durante la campagna elettorale del 4 marzo 2018 , per far primeggiare la Lega a Caserta ed in provincia, nonostante il forte contrasto evidente nel meridione, da tempo sta chiedendo chiarimenti al Ministro dell’Interno Matteo Salvini , sulla trasparenza e la meritocrazia , di alcune persone che nonostante l’incoerenza politica hanno ricevuto incarichi nei vari coordinamenti della Lega campana.
In ogni caso, dott. Ciro Guerriero, ha preso le distanze da questa LEGA , (link) anche nel rispetto della grossa mole di lavoro che, insieme ai componenti di Caserta Kest’è , ha svolto sul territorio casertano durante una campagna elettorale faticosa anche se soddisfacente sotto l’ aspetto dei consensi ottenuti.
Visto che non siamo gli unici a chiedere delucidazioni sull’intera vicenda, sorge spontanea una domanda: la Lega è effettivamente rappresentata da persone di “buonsenso” e di comprovata trasparenza e legalità o da faccendieri che con il loro trascorso sono entrati a fare parte di un partito che ha come programma il cambiamento? Visto che lo scandalo oramai è a livello nazionale ci auguriamo che Matteo Salvini prenda le distanze dai mentovati faccendieri che possano pregiudicare l’immagine della Lega e dia chiarimenti nel merito all’incresciosa vicenda.
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