CAPODRISE. L’architetto Raffaele Cutillo ha deciso di unirsi al Centro studi De Gasperi di Capodrise in una sfida davvero ambiziosa: immaginare un progetto di recupero della chiesetta del XII nel quartiere di San Donato, oggi ridotta in rovine. «È un’iniziativa – dichiara Cutillo – che trasuda sensibilità civica. Sono passato proprio pochi giorni fa in questa parte di Capodrise, notando la preesistenza millenaria, segno tangibile e conferma della profondità storica della nostra terra che va ben oltre, nel tempo, i fasti borbonici maggiormente conosciuti dalla massa. Il sito, con il suo valore architettonico desumibile nonostante i pochi resti, segna il tracciato territoriale più antico che caratterizzava, e ancora caratterizza in nuce, il paesaggio di Terra Felix. Insomma, un oggetto prezioso di identità e di orgoglioso riscatto sociale, la cui riemersione è un diritto/dovere per tutti. Questa “chiamata alle arti” mi entusiasma». «Siamo felici che l’architetto Cutillo abbia accolto il nostro appello», commenta il presidente del De Gasperi, Salvatore Liquori. Docente in Progettazione architettonica al DiARC della Università Federico II di Napoli, Cutillo è un professionista la cui fama supera i confini nazionali: personalità singolare ed eclettica, somma conoscenza storica, capacità tecnica, una fertile creativa e una sensibilità non comune. L’invito del Centro studi resta ancora valido: «Cerchiamo storici, storici dell’arte, artisti, ingegneri – fanno sapere –, donne e uomini di buona volontà che vogliano impegnarsi, accanto a don Giuseppe Di Bernardo, per salvare San Donato dall’oblio».
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