Nonostante il riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria, Recale non rinuncia alla Festa in onore del Sacro Cuore di Gesù, un’occasione in cui la comunità rinsalda le sue radici cristiane e ribadisce la propria identità culturale. Iniziata il 3 settembre, proseguirà fino a domenica. È una festa che il parroco della chiesa del Santissimo Salvatore, Silvio Verdoliva, ha voluto solo liturgica, recuperando l’antica tradizione di ritrovarsi intorno all’altare. «Quest’anno la festa – dichiara don Silvio – assume un significato tutto particolare, più familiare, più intimo. La pandemia ha creato una quotidianità che si sta delineando dura e, Dio non voglia, più incattivita. Siamo chiamati ad essere migliori scegliendolo, volendolo e rimanendo in Grazia di Dio. Oggi abbiamo bisogno di rimuovere ciò che non serve e prendere solo ciò che è utile per incontrare a tu per tu il Signore, senza intromissioni fuorvianti, perciò, oggi non ci è possibile festeggiare il Sacro Cuore di Gesù con la consueta solennità. Sicuramente vogliamo dare una presenza serena e fruttuosa che ci consenta di lodare e ringraziare il Signore, nel rispetto delle norme, ma eliminando comportamenti dissipati, festaioli e distraenti, cedendo il posto al silenzio. Vogliamo evitare l’inautenticità dei rapporti e – conclude don Silvio – favorire il raccoglimento e la contemplazione».
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