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RAGGI DICE NO ALLE OLIMPIADI, i cittadini risparmiano 8 miliardi

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La vittoria di Virginia Raggi contro le lobby e i fans del cemento passerà alla storia. Ieri, finalmente, è arrivato il secco NO alla candidatura alle Olimpiadi di Roma 2024, distruggendo i piani di Malagò, Montezemolo e di tanti colossi del mattone, uno su tutti Caltagirone (si veda il progetto Casa dello Sport sui suoi terreni di Tor Vergata).

Sarebbe da irresponsabili, ora, puntare su una vetrina inutile. Roma ha bisogno di un piano di ripristino che vada oltre il 2024. La città più bella del mondo ha bisogno di supporto sia alle strutture sia ai cittadini. I soliti noti andrebbero a guadagnare, distribuendosi risorse utili per la società. Ma lasciamo parlare gli esperti.

Con un’ipotetica Olimpiade a Roma quanto avremmo perso? Lo studio del CEIS dell’Università di Roma “Tor Vergata” ha analizzato l’effetto sui redditi e di conseguenza sui consumi delle famiglie, stimando un impatto netto pari a 2,9 miliardi di euro, con benefici pari a 1,7 miliardi per le imprese. Considerando anche gli effetti sulle entrate fiscali a livello centrale e locale, l’impatto netto sulle istituzioni risulta pari a 867 milioni di euro. L’effetto netto sulla produzione risulta pari a circa 9 miliardi di euro, con una forte prevalenza (5,7 miliardi) dell’impatto sulle attività di servizi.

Il giornalista economico e vice direttore di Libero Franco Bechis, tuttavia, ha contestato un aspetto fallace dei calcoli dello studio e cioè che tra i ricavi siano state inserite tre voci: gli “investimenti pubblici già programmati” (pari a 2 miliardi e 210 milioni di euro), il “contributo pubblico a copertura degli imprevisti” (pari a 1 miliardo e 364 milioni) e un “contributo pubblico” a perdere (pari a 466 milioni). Questi elementi – argomenta Bechis – dovrebbero essere inseriti tra i costi e non tra le entrate, con la conseguenza di dover aggiornare i calcoli: “Il vero conto di questa tabella sarebbe questo: costi per lo Stato 11 miliardi e 487 milioni di euro, rientri netti per lo Stato di 3 miliardi e 405 milioni. Risultato finale: una perdita per le casse pubbliche di 8 miliardi e 82 milioni di euro“.

Avete capito? Una perdita di 8 miliardi e 82 milioni di euro avrebbe gravato sui redditi dei cittadini. Senza poi contare le magagne che si sarebbero sviluppate dietro agli appalti e alle concessioni. Vi ricordo che Expo è stato un fallimento: i costi reali dell’Expo sopportati dal contribuente italiano per i terreni acquisiti da Area Expo, per le infrastrutture logistiche e per i padiglioni sono stimati dall’economista Perotti, oggi Commissario alla spending review, a 14 miliardi di euro.

Sì, avete letto bene: 14 miliardi di euro che potevano essere spesi per risollevare l’economia di questo Paese attraverso la ristrutturazione di scuole ed ospedali, mediante la sistemazione di strade e ponti, per fornire supporto contro il dissesto idrogeologico. Ricordo, poi, delle tante aziende fallite perché non pagate dallo Stato. Tutto questo per un giocattolo voluto fortemente da Matteo Renzi.

Tornando alle Olimpiadi, pensate che Virginia Raggi non abbia avuto coraggio ad affrontare un evento del genere? No, non è così: ha avuto coraggio a dire no ai soliti noti. Le Olimpiadi sono un business per ricchi e per televisioni. Ai cittadini cosa andrà? Niente. Ma sicuramente, oggi, quei soldi risparmiati ricadranno sui servizi destinati al miglioramento della vita collettiva. Virginia Raggi ha vinto una medaglia d’oro, ieri.

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