CASERTA – Nel deserto di Caserta, terra martoriata Terra di lavoro, giungono le proteste e le rimostranze di un gruppo di lavoratori, precisamente quelli della Softlab, oramai a rischio di finire in strada da un anno, grazie ad un ‘imprenditore’ che prende in giro i lavoratori e li sta strappando all’azienda.
L’imprenditore pugliese in questione, ossia Giovanni Casto, titolare del gruppo Softlab, è venuto a depredare la provincia di Caserta, avvalendosi anche di incentivi sull’esodo e si sta prospettando un caso simile alla JABIL di Marcianise, che sta trascinando in cassa integrazione vari lavoratori.
Ma torniamo al caso della Soft Lab, la quale aprì i battenti o una sede nella città di Caserta nell’annata 2019, inaugurando appunto una sede lungo il corso Trieste al n. civico 164, con la presenza del governatore della Campania, Vincenzo de Luca, poi successivamente la sede di Caserta ha iniziato in maniera quasi incomprensibile, lo ‘smembramento”.
L’ imprenditore della Softlab, con il placet di alcune istituzioni, ha assunto ben 250 lavoratori, con degli incentivi anche di 80 mila euro finiti anche nella cassaintegrazione (CIG) durante la pandemia Covid 19, in attesa della ‘ripartenza’ del progetto che invece si è arenata.
Questa sorta di imprenditore poi ha dimenticato ben 200 famiglie, tra i suoi vari dipendenti, omettendo il versamento di varie mensilità arretrate.
Cercando di fare una breve ricostruzione della SoftLab : A ricoprire la carica di Amministratore delegato subentrò Giovanni Casto, azionista di maggioranza della Softlab Holding. Dal lontano 2010, Casto è il fondatore e CEO di Wiseview, azienda specializzata nel mercato dell’ICT in soluzioni legate ai Big Data a supporto dei processi strategici e decisionali di Digital Transformation. È proprio nell’ottica di una rinascita di Softlab come azienda all’avanguardia nella digital trasformation italiana che l’impronta manageriale manifesta da subito la volontà di un ripensamento dell’immagine e dell’offering dell’azienda. Questa volontà si traduce, in prima battuta, in una serie di interventi a livello organizzativo e strutturale in tutti i processi interni. Pur mantenendo la vocazione al man power che, sin dalla fondazione, ha caratterizzato l’azienda, con la nuova governance si dà il via anche a un piano di espansione commerciale che prevede il rafforzamento della presenza dell’azienda su settori di attività già consolidati e, al contempo, il lancio di Softlab su nuove aree di mercato che negli ultimi anni sono state caratterizzate da una crescita esponenziale nel volume di affari. In soli due anni, Softlab si conferma come riferimento nel Finance, nell’Oil & Energy e nella Pubblica Amministrazione, grazie alla promozione tool di Application Management, Business Process Management, Business Intelligence & Analytics e Knowledge Management. Parallelamente, l’offerta commerciale viene arricchita con strumenti e soluzioni per l’IOT, la Cybersecurity, la Logistica, l’Editoria, i Media e le Telco.
Insomma tra stipendi arretrati, previdenza ed inoltre TFR l’azienda della SOFTLAB, deve a vari lavoratori delle cifre che oscillano tra i 6.000 ed i 20.ooo euro: i lavoratori dovrebbero essere salvati da quest’azienda che pare versa in grosse crisi e difficoltà finanziarie con varie spettanze di lavoro arretrate anche nelle sedi della Campania.
Si rammenta altresì, la manifestazione del territorio che si terrà a Caserta nella giornata del 15 marzo p.v., per cercare di smuovere qualcosa nei confronti di persone che lavorano, e che chiedono eventuali chiarimenti, e spiegazioni sul futuro loro di coloro che fanno parte della Softlab, i lavoratori altresì chiedono un reinserimento, eventualmente in altra azienda, a causa di una politica interna alla soft lab stessa alquanto discutibile.
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