«Che non si dorma più per i rumori molesti della movida è una maledizione cui ci siamo assuefatti, ma che il tasso d’alcol porti a sfregiare la testimonianza della devozione che portiamo alla nostra patrona Sant’Anna non è sopportabile. È un nuovo travalicamento del confine di civismo da parte di orde notturne che vandalizzano, indisturbate, questa zona di Caserta».
Questa mattina, davanti alla cappellina di Viella Salomone, la Reggia è a venti metri, un abitante commentava amaramente lo sfregio portata nella notte fra venerdì e sabato alla statua di Sant’Anna, la Vecchiarella, come qui da sempre viene chiamata la madre di Maria.
La vetrata del tempietto che protegge la nicchia è stata frantumata da un portello di ferro sradicato da un vicino contenitore di contatori dell’acqua e lanciato contro quella che è un’edicola votiva, ma anche il ricordo dell’abitazione terranea che a un paio di metri per anni aveva custodito la statua grande della Patrona, quella che è venerata nel Santuario.
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