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Preso il complice dell’efferato delitto di Aversa, papa Francesco scrive alla madre

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Un complice di Ciro Guarente è in carcere. Il  complice di Ciro Guarente, il 35enne ex marinaio accusato di aver ucciso ad Aversa (Caserta) Vincenzo Ruggiero, 25enne attivista gay, facendone poi a pezzi il cadavere, è un pusher di Ponticelli di 51anni: Francesco De Turris.

I tabulati telefonici, ovvero le trenta telefonate tra il 6 e 8 luglio incastrano Guarente e De Turris

”..devo litigare con uno che sta dando fastidio alla mia fidanzata anzi lo devo ammazzare”

Questo è quello che riferì in una delle telefonate. Ciro Guarente era già in  possesso di una pistola, una calibro 22, ma De Turris gli rispose che quella pistola era buona solo per ammazzare le lucertole, prese per se la 22, dando in cambio una 7 e 65.

Dopo l’omicidio la 7 e 65, viene smontata e gettata in vari cassonetti della spazzatura.

 Francesco De Turris quindi, è accusato di aver fornito a Guarente la pistola usata per uccidere Ruggiero; l’arrestato viveva a Ponticelli, quartiere alla periferia est di Napoli dove vivono anche i parenti di Guarente e dove sono stati rinvenuti, in un garage, sepolti sotto il cemento e circondati dai rifiuti, i resti della vittima. Lo stesso omicida nel corso di un interrogatorio ha confermato il coinvolgimento del 51enne.

De Turris ha confessato di aver ceduto l’arma a Guarente a titolo di amicizia, ben sapendo che il 35enne voleva uccidere Ruggiero. Dopo il delitto, avvenuto il 7 luglio scorso, Guarente ha riportato l’arma, una calibro 7,65 clandestina, al 51enne, che l’ha fatta sparire. Gli inquirenti hanno iniziato a sospettare di De Turris dopo aver notato l’intenso traffico telefonico che era intercorso tra il 51enne e Guarente nei giorni precedenti l’omicidio, e aver analizzato i messaggi contenuti nel cellulare sequestrato a Guarente; lo hanno inoltre pedinato, raccogliendo altri elementi utili, quindi lo hanno condotto in caserma due giorni fa.

De Turris, messo di fronte ai numerosi indizi a suo carico, alla fine ha ceduto confessando di aver ceduto l’arma a Ciro. Continuano intanto gli accertamenti medico-legali sui resti del cadavere di Ruggiero ritrovati nel garage di Ponticelli. Il giovane, è emerso, sarebbe stato ucciso con due colpi di pistola al petto. L’omicidio è avvenuto nell’abitazione di Aversa che Ruggiero condivideva con Heven Grimaldi, la trans che Ciro amava e che riteneva avesse una relazione con la vittima. Avrebbe ucciso per gelosia dunque, sebbene sembri che tra la Grimaldi e Ruggiero vi fosse solo una sincera amicizia.

Intanto non rivela dove si trova la testa e l’avambraccio della povera vittima, ma lunghe pagine, scritte a penna. A decine. Racconta di una sorta di istigatore, una persona che l’avrebbe spinto ad uccidere Vincenzo, a covare odio e gelosia nei suoi confronti.

Chiede scusa alla madre che lo ha chiamato animale poi si è corretta definendolo mostro.

“Nei giorni in cui cercavao Vincenzo, Ciro è venuto a casa per abbracciarmi e rassicurarmi. Se penso l’assassino di mio figlio mi ha abbracciato, mi vengono i brividi”. Commozione, rabbia, un vuoto enorme da colmare, sul volto di Maria Esposito, la madre di Vincenzo Ruggiero.

E’ intervenuto anche il  Vescovo di Aversa in un accorato appello gli ha chiesto al Guarente di restituire alla madre quello che resta di Vincenzo per una degna sepoltura.

Sua Santità, Papa Francesco  ieri ha inviato una lettera alla mamma di Vincenzo Ruggiero: “Gentile Signora Maria Esposito, è pervenuta al Sommo Pontefice Francesco, la cortese lettera inviata da Fra. Salvatore Guerra, mettendoLo al corrente della morte del giovane Vincenzo Ruggiero. Sua Santità che ben comprende il vostro dolore, non manca di essere vicino con il suo affetto paterno e la sua preghiera e mentre ringrazia la fiducia che ha suggerito il gesto di ossequio, incoraggia a continuare nell’implorare con fede il Signore, per ottenere i doni della grazia, della speranza e della fortezza interiore. Egli affida tutta la sua famiglia alla materna protezione di Santa Maria degli Angeli. Volentieri il Santo Padre Papa Francesco impartisce la sua Benedizione Apostolica, estendendola a Vincenzo e alla sua famiglia. Le sarà comunicata in forma privata l’incontro privato con il Santo Padre a Roma. L’occasione mi è gradita per porgerle i miei più cordiali saluti. Mons. Georg Ganswein“.

Le indagini restano in corso…e il caso è ancora aperto….

 

 

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