Ha scelto di farla finita, ha ingerito il veleno letale ma poi si è pentito. Ha chiamato il 112 ma per lui ormai era troppo tardi. È morto così, suicida, uno studente di 19 anni, in una stanza singola prenotata in un bed and breakfast di Trastevere, a Roma. A riportare la notizia è il Messaggero. La vittima è un ragazzo dell’Accademia di musica. Come si legge nel pezzo a firma di Michela Allegri e Giuseppe Scarpa, il giovane aveva fatto arrivare il veleno dalla Polonia. «Aiuto, ho ingerito qualcosa, fate presto», ha detto ai Carabinieri. Per mesi aveva riflettuto sulla possibilità di farla finita. Soffriva di depressione e si era affidato alle cure di uno psichiatra. Poi la scelta estrema, seguita dal pentimento. Purtroppo l’intervento dei soccorsi non è riuscito ad evitare la tragedia.
All’ingresso dei paramedici il ragazzo era già morto. Il caso – si legge sul Messaggero – è finito in Procura. A indagare è la pm Giulia Guccione, che procede per istigazione al suicidio. Domani verrà disposta l’autopsia.
Si indaga sulla provenienza del veleno e su come sia stato importato in Italia, sottobanco. La sostanza ordinata dal ragazzo era nitrato di sodio, probabilmente giunta nelle mani del giovane per posta.
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