In questi giorni l’Ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, lascia la società dopo 18 anni, con una liquidazione di 13 milioni. Ricorderete che Atlantia è l’azienda che ha il controllo delle Autostrade e quindi anche del Ponte Morandi di Genova, che crollò portando alla morte 43 persone. Castellucci, lasciando la società che controlla le autostrade, ha detto «Lascio nell’interesse di tutti». Non capisco. Sicuramente del suo perché ha preso una bella liquidazione. Non vedo l’interesse delle vittime del ponte. Castellucci, oltretutto, si è dimesso dopo che, da tempo, alcune parti politiche del governo insistevano per togliere ad Atlantia la gestione delle autostrade. Quindi, si chiude così un’era per il gruppo Autostrade, dove Castellucci era entrato nel 2001 per essere poi promosso in Atlantia, la holding del gruppo. Ma non si arresta, anzi, aumenta ancora di più la rabbia dei familiari e degli amici dei morti nella tragedia del Morandi, che sui social parlano di “insulto alla memoria delle vittime”. Commentando questa notizia, Massimo scrive: “Ad #Autostrade #Castellucci si dimette e poverino gli regalano 13 mln di euro. Alle famiglie delle vittime del #morandi solo 1,2 milioni di euro. Ma le vogliamo togliere le concessioni a questi maledetti?”. Alessandra aggiunge: “C’è chi muore in autostrada e chi incassa miliardi. Ma pensano davvero che queste dimissioni, risolvano il problema?”, mentre l’utente Sovranista si rivolge al governo: “Quei soldi (13 milioni di euro) vanno sequestrati e dati ai parenti delle vittime. Uno Stato serio e sovrano farebbe così”.
Incassata la liquidazione, Castellucci ha commentato: “Quella del ponte Morandi è una tragedia di cui noi tutti non ci facciamo umanamente una ragione e di cui i tecnici non si capacitano ancora”. Sempre al Corriere della Sera, l’ex manager di Autostrade e Atlantia ha spiegato a proposito del crollo del viadotto che “nei prossimi mesi, con il secondo incidente probatorio, si proverà a capirne le cause. E quanto queste siano collegate con gli importanti difetti e difformità di costruzione del Ponte che i tecnici hanno evidenziato. Di sicuro – ha detto Castellucci – c’è che il Ponte era stato visto e studiato da tanti tecnici. E nessuno aveva evidenziato pericoli per la sicurezza dell’infrastruttura”. E ha concluso: “Lasciare è stata una decisione mia, condivisa con il cda. Un anno fa mi sono fatto carico di portare avanti il gruppo su richiesta degli azionisti. Non è stato facile, ma era doveroso”.
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