Piazza Carlo III che diventa un campi profughi.
A Caserta come a Roma Milano come a Belluno, gli accampamenti sorti nelle vicinanze delle stazioni non sono casi isolati.
Sono sempre più numerosi i migranti che appena sbarcati nei porti del Sud Italia decidono di provare in qualche modo a raggiungere il Nord.
Malgrado la stanchezza, gli stenti, la mancanza di soldi e prospettive si consuma sotto i nostri occhi questa drammatica realtà, e non credo sia umanamente dignitoso lasciarli cosi.
Tutto questo davanti la Reggia, bene Unesco..forse è cultura? si domanda qualcuno.
Il Direttore ha sgombrato le famiglie dall’interno del palazzo e all’esterno? Dimenticavo , gli ‘abusivi’ erano casertani….dicono altri.
Una sfida nella sfida, che in altri paesi si sarebbe risolta con lo sgombero forzato dell’area. Anche utilizzando la forza. Le persone devono essere identificate, uno ad uno, ma nessuno interviene .
Decoro o non decoro. Secca la risposta dei clandestini, forse spalleggiati da organizzazioni «Fino a quando non ci troverete una destinazione, rimarremo qui».
Alla faccia di chi, italiano, è costretto a dormire in auto o, ancor peggio, nei parchi pubblici. Alla faccia di quelle famiglie – sono tante – costrette a vivere nella povertà senza poter contare sull’aiuto di nessuno.
Di fronte a questo scempio, qualcuno ci dice che non bisogna fare allarmismo, non bisogna diffondere la paura, non possiamo bloccare il processo della globalizzazione. Questi amministratori continuano a trattare gli italiani come se fossero incapaci di intendere e di volere. Chi ci governa ha trasformato l’Italia in una terra di nessuno e i clandestini ci trattano come se fossimo una terra di conquista.
Intanto a Caserta si dorme…
Un’anziano: ” Faciti rurmì, rorm’n comm a chill ò comun”
Verrebbe da ridere a tale esternazione, ma c’è…da piangere!
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