Pasqua è alle porte e l’ amministrazione, a maggior ragione, continua a regalare proclami e “belle promesse” ai Casertani. Infatti, questa mattina degli operai erano all’ opera, e non si sa se per ripulire il fondo sotto le pedane-fioriera, per far defluire meglio l’ acqua piovana, oppure per rimuoverle, finalmente .
Alcuni quotati ‘giornalisti’ annunciano sui propri giornali e sui social ”Caserta, pericolose le pedane del corso Trieste: via alla rimozione”.
Abbiamo ri -creduto per un attimo al miracolo ( linK)… invece, è stata rimossa solo una pedana, all’altezza dei tabacchi, per avvenuta denuncia di un pedone per aver subito un danno a seguito della mancata manutenzione della suddetta.
A tal proposito, ricordiamo che nel lontano 2016, presso il Comune di Caserta, si riunì la Terza Commissione per discutere del futuro delle pedane e delle fioriere di Corso Trieste. Allora , annunciava il sindaco Carlo Marino, trovandosi nel periodo di campagna elettorale, l’intento di rimuoverle….Ovviamente, fu uno dei tanti proclami da candidato: tanto il casertano o è cretino o imbecille, secondo le sue dichiarazioni scritte e verbali. A questo punto, visto che i casertani hanno ancora una buona memoria, ci domandina : è lui scurdariello o finge? Mhà, alle prossime elezioni l’ardua sentenza, dato che i tanti disoccupati di Castropignano, non hanno intenzione di lasciare al momento quel reddito minimo acquisito.
Come ben ricordiamo, le pedane, inaugurate a Dicembre 2015, anziché abbellire il corso principale della città, motivo per il quale l’amministrazione Del Gaudio approvò la loro realizzazione, sembra abbiano creato solo problemi ed un risultato non corrispondente al progetto messo sul tavolo.
Anche perché, per consentire l’installazione delle pedane, i gestori dei locali di Corso Trieste furono costretti a rimuovere i propri gazebo.
Tutto questo per essere utilizzate a mo’ di parcheggio, oppure come spazio dedicato al commercio abusivo da extracomunitari, come spesso accade dalla loro installazione.
Souite (visto il costo) per topini, ratti e pantegane….
Dulcis in fundo, durante le giornate di pioggia, impediscono il normale defluire dell’acqua, creando una sorta di tappo che porta all’allagamento dei negozi del Corso, creando problemi anche alle stradine limitrofe.
Che le pedane nelle condizioni di degrado in cui si trovano, non possono restare sul corso è un dato di fatto, così come è assodato che ci sia stato uno spreco di denaro pubblico che “doveva essere speso”…e diciamocelo.
Perché le strutture sono costate al Comune ben 233mila euro, di cui circa 225mila per le pedane e le fioriere e la restante cifra, quasi 9mila euro per le piante. Tralasciando la considerazione che delle pedane di cotanto valore dovevano essere realizzate con materiale di prim’ordine, che garantissero una certa durata nel tempo, al contrario di quella dimostrata, è interessante analizzare il costo delle piante e dei fiori utilizzati per riempire le fioriere. Quasi 9mila euro. Anche se, per quella cifra ci si sarebbe aspettati di vedere svettare nelle fioriere di Corso Trieste le celeberrime rose inglesi di Regent’s Park, arrivate in esclusiva a Caserta dal più famoso giardino londinese, oppure le rinomate orchidee thailandesi di cui la città avrebbe potuto fregiarsi e invece no.
In realtà, per l’inaugurazione invernale furono utilizzati dei ciclamini bianchi e rossi, normalmente venduti a dicembre in un qualsiasi vivaio a 4-5 euro a pianta. Ma forse il Comune si è rivolto a un vivaio che concima le proprie piante con pepite d’oro e le innaffia con champagne rosé, allora ecco giustificata la cifra spesa…
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