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PARCHEGGIO POLLIO, GLI ZINZIANI STUDIANO LE CARTE DEL PROGETTO DEI DRESIA

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CASERTA – Pochi mesi or sono che il vicesindaco-assessore Emiliano Casale andava raccontando a destra e a manca  che i Dresia non sarebbero rientrati nell’ex caserma, anche il quotidiano Il Mattino apriva la pagina casertana con un’intervista proprio al Casale sulla questione Pollio, mentre dai banchi dell’opposizione solo qualcuno interveniva, gli altri componenti continuano a dare evidenti segnali di essere solo seduti in opposizione.

Andiamo per gradi.  Attraverso la società Sea Services i Dresia ha presentato un  project financing che prevede una serie di attività e una ristrutturazione dell’area ex caserma Pollio, quindi un ritorno a tutti gli effetti.

I gruppi consiliari ‘Gianpiero Zinzi per Casert’ e ‘Prima Caserta’ stanno studiando la questione dal punto di vista tecnico..

Essendo l’area dell’ex caserma Pollio una zona che all’interno del piano regolatore generale del comune è definita come F9, della categoria “F”, cioè aree pubbliche, per crearsi un parcheggio all’interno sarebbe necessaria una variante al piano comunale ed essendo stata emessa una delibera senza questa modifica, l’atto del comune di Caserta sarebbe quindi viziato. Inoltre, scrive sempre Aspromonte, la caserma Pollio fa parte di un area definita zona di Recupero Urbanistico edilizio e di restauro paesistico Ambientale, come emerge dal Piano Territoriale Paesistico. All’interno di queste zone RUA non è possibile realizzare volumetria, quindi ingrandire o costruire nuove strutture. Secondo quanto pensano i consiglieri di minoranza, essendoci la volontà dei Dresia di creare nuove strutture ci sarebbe un aumento dei volumi, in netto contrasto secondo quanto previsto dalla legge.

Detto ciò, adesso cerchiamo di capire invece la versione della Sea Services.

All’interno del progetto l’ingegnere Palmieri, responsabile del piano, specifica l’area F9 relativamente alla Caserma Pollio. A questa dichiarazione si aggiunge l’articolo 32 delle note di attuazione del Piano regolatore generale del comune di Caserta che prevede come qualsiasi insediamento militare venga dismesso assume automaticamente la destinazioni di zona F, cioè di zona pubblica.

Secondo quanto emerso dal progetto, poi, questo prevede un’attività di pubblico interesse tra cui la predominante è quella di parcheggio pubblico, con la realizzazione di ulteriori attrezzature di uso pubblico e di interesse comune. Per questo motivo tutto rientrerebbe nelle zone F e quindi la variante necessaria secondo quanto scrive Aspromonte, non sarebbe poi così necessaria.

Inoltre,  ci sarebbe una determina del 2009, durante la consiliatura guidata da Nicodemo Petteruti, con la quale sarebbe stata inserita la Pollio tra le aree parcheggio del comune di Caserta. Una situazione che renderebbe corretta la visione dei Dresia. Dovesse essere assente il parcheggio Pollio dal piano delle aree di sosta del comune di Caserta, allora le criticità dichiarate da Aspromonte sarebbero totalmente condivisibili almeno in linea teorica.

La questione tettoia.

Secondo quanto osservato dalla minoranza zinziana come detto, ci sarebbe un aumento di volumetria. L’ingegnere Palmieri, invece, scrive tutt’altra cosa. Infatti, leggiamo testualmente, “nell’area oggetto la nostra disamina di sono esistenti due tettoie metalliche che configurano una volumetria, per cui attività, e proposte lo studio di fattibilità sono tutte all’interno del volume delimitato da due tettoie, per cui resta escluso qualsiasi incremento volumetrico“.

Quindi, secondo la società proponente, le predette volumetrie dell’esposto presentato dal consigliere non verrebbero costruite.

Passando al momento in cui Aspromonte parla di tettoia da “sanare”, quindi presente fattualmente ma non sulle carte, proprio in considerazione di quanto scrive il consigliere di centro-destra, cioè che è stata realizzata durante il periodo bellico, questa non avrebbe bisogno di essere sanata, poiché pertinenza del demanio militare. Ma, bisogna ammetterlo, su questa circostanza la nebbia del tempo passato rende offuscata la vista.

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