Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del TAR, respingendo il ricorso presentato dal Comune di Caserta contro la sentenza di Palazzo de Londres che aveva autorizzato l’installazione di un’antenna Illiad in via Mascagni. Con la sentenza, il Comune è stato condannato al pagamento di 3.000 euro per le spese di giudizio a favore della compagnia telefonica.
A maggio dello scorso anno, il TAR aveva accolto il ricorso di Illiad e revocato il provvedimento comunale, che in autotutela aveva annullato le autorizzazioni per l’installazione dell’antenna a Centurano. L’ente locale aveva successivamente impugnato tale decisione, ma il Consiglio di Stato ha ritenuto il ricorso infondato.
I giudici di Palazzo Spada hanno evidenziato che l’atto di annullamento del Comune non ha esplicitato in maniera completa le ragioni di interesse pubblico che avrebbero potuto giustificare legittimamente tale annullamento. In particolare, il provvedimento si basava esclusivamente su “ragioni di opportunità”, citando come motivazioni la tutela della salute pubblica e l’interesse dei residenti della zona. Tuttavia, tali motivazioni risultano generiche e superficiali, in quanto il Comune non ha specificato in che modo la salute pubblica sarebbe stata messa in pericolo, né ha illustrato i presunti pregiudizi degli abitanti della zona circostante.
Un ulteriore punto di contestazione riguarda il presunto mancato rispetto della distanza minima di 75 metri da siti sensibili. I giudici hanno ritenuto questa integrazione inammissibile per due ragioni: innanzitutto, l’accertamento tecnico relativo a tale distanza sarebbe stato effettuato solo dopo la sentenza del TAR; in secondo luogo, il requisito dei 75 metri si applicherebbe esclusivamente a immobili destinati ad attività scolastiche o sanitarie – mentre nel caso in esame erano coinvolti una chiesa taoista e una struttura ricettiva di B&B, non contemplati dal regolamento.
Con questa decisione, il Consiglio di Stato conferma l’autorizzazione all’installazione dell’antenna Illiad e sancisce un importante precedente in materia di valutazione degli atti di annullamento in autotutela da parte degli enti locali. Il ricorso del Comune di Caserta, dunque, non è riuscito a dimostrare in modo convincente l’interesse pubblico legittimo che giustificasse l’annullamento delle autorizzazioni rilasciate a Illiad.
Lascia un commento