l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta ‘bocciato’ dall’Agenas. Il nosocomio di via Tescione, infatti, è stato valutato con il ‘bollino rosso’ dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali nell’ambito di un dossier che ha interessato la performance di 53 ospedali (30 aziende universitarie e 23 aziende ospedaliere) in Italia.
Per la prima volta l’Agenzia ha infatti valutato, nell’ambito delle Aziende Ospedaliere, la capacità di raggiungere obiettivi assistenziali – esiti delle cure e accessibilità ai servizi – coerentemente con le risorse disponibili siano esse di tipo finanziario, professionale e tecnologiche. Un Sistema di valutazione, spiega l’Agenzia, che assegna ad Agenas la realizzazione di un sistema di analisi e monitoraggio delle performance delle aziende sanitarie, con l’obiettivo di segnalare eventuali e significativi scostamenti relativi alle componenti economico-gestionali, organizzative oltre che della qualità, della sicurezza ed esito delle cure senza trascurare l’equità e la trasparenza dei processi.
Gli analisti di Agenas si sono concentrati sulle performance di 30 Aziende Ospedaliere Universitarie e 23 Aziende Ospedaliere, nel triennio 2019, 2020 e 2021, ma l’obiettivo futuro è passare al setaccio anche quelle territoriali. Le 53 Aziende sono state differenziate in base al numero di posti letto disponibili, ovvero maggiore/minore di 700 posti letto. Per la loro valutazione state individuate cinque aree di performance: l’accessibilità; la governance dei processi organizzativi; la sostenibilità economico-patrimoniale; il personale; gli investimenti.Per ogni area sono state individuate delle sub aree e indicatori ad hoc. Ad esempio per quanto riguarda l’accessibilità, gli analisti hanno preso in considerazione i tempi di attesa riferiti a protesi d’anca entro 180 giorni, tumore alla mammella, colon retto, polmone e prostata entro 30 giorni e il pronto soccorso, accessi con permanenza superiore a 8 ore e gli abbandoni del Ps. Per quanto riguarda la governance dei processi organizzativi sono stati valutati: l’appropriatezza (ricoveri ad altro rischio di inappropriatezza, Dh diagnostici su Dh medici, ecc); l’efficienza (interventi in sala operatoria, degenza media pre-operatoria, ecc.); l’attrattività (la mobilità attiva di alta complessità e quella degli interventi chirurgici). L’area della sostenibilità economico finanziaria ha guardato, tra le varie sub-aree, alla sintesi di gestione delle Aziende, ai margini di ricavi dell’attività intramoenia, ai costi operativi, ecc.
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