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ORRORE A CASALUCE CANILE LAGER CON 400 CANI

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GIANCLAUDIO DE ZOTTIS

Grazie all’immenso lavoro dell’avvocato Cristiano Ceriello (presidente del Partito Animalista), di Carmine Munno (responsabile locale del Partito Animalista), di tutti i volontari del Partito Animalista Italiano e di altre associazioni, circa 400 cani rinchiusi in un allevamento lager nella zona di Casaluce (CE) sono stati liberati. Il proprietario dell‘allevamento è stato denunciato per maltrattamento di animali e la struttura è stata sottoposta a sequestro preventivo.

A dare la notizia è stato proprio l’avvocato Cristiano Ceriello, il quale aveva esortato più volte la Procura della Repubblica di Napoli Nord ad intervenire e porre sotto sequestro la struttura lager che, grazie al lavoro di Carmine Munno ed altri volontari, oramai era arrivata all’attenzione dell’opinione pubblica. Si tratta del più grande sequestro avvenuto in Italia.

“Sotto ordine della Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri Forestali di Marcianise hanno sfondato i cancelli e posto sotto sequestro la struttura. Carmine Munno, responsabile del Partito Animalista per il casertano, è stato nominato custode giudiziario dalla Procura. Lo stesso Munno, insieme all’avv. Cristiano Ceriello come legale di fiducia, sono entrati insieme a Carabinieri ed Asi per censire gli animali nella struttura e verificare lo stato in cui versavano circa 400 cani. È venuto fuori una struttura con animali che non pareva mangiassero da tempo, maltrattati, molti dei quali fobici perché chiusi in gabbia da chissà quanto tempo, forse adibiti a cucciolate per fini commerciali. In altri capannoni sono state rinvenute cucciolate addirittura di poche settimane con mamme che ancora allattavano, tra beagle, husky, bassotti e razze di valore commerciale, alcuni cuccioli erano morti da giorni. Proprio per questo il titolare della struttura, sottolinea l’avv. Ceriello, dovrà rispondere anche ai sensi dell’art. 544 bis cp, oltre che di maltrattamento, senza contare il dover verificare le chippature, che fine abbiano fatto i 50 cani in più che vi erano a settembre, porre al vaglio carte sanitarie e valutare altri possibili reati che, solo ora, possono essere verificati avendo avuto il sequestro della struttura”. – Comunicato stampa ufficiale del Partito Animalista Italiano

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