Si sta molto discutendo a livello europeo sulla possibile ABOLIZIONE dell’ora legale, con effetti quindi anche in Italia.
A tal proposito, bisogna dire che l’ora legale è una convenzione che è stata adottata portando avanti di un’ora, rispetto all’orario classico SOLARE, per sfruttare al meglio la radiazione del Sole durante il periodo primaverile/estivo permettendo così di risparmiare ogni anno un centinaio di milioni di euro sulla bolletta energetica. Oltre a questi vantaggi però, a detta di alcuni ricercatori, ci sono anche dei risvolti negativi sul nostro fisico legati principalmente a: insonnia, stress, disturbi della concentrazione etc. Però non tutti godono degli stessi vantaggi, in quanto molto dipende dalla latitudine e di conseguenza la maggior o minore durate del giorno e della notte. Per esempio a Helsinki (Finlandia) il sole a Giugno tramonta alle 22:48, a Milano invece alle 20:48. Questo si traduce in differenti costi per quanto riguarda l’illuminazione degli edifici ed altri servizi. Per questo motivo negli ultimi tempi il dibattito è molto acceso a livello europeo, con consultazioni popolari (Francia e Germania in primis) e proposte di legge in Commissione Europea, sulla possibilità di eliminare il cambio dell’ora. La disputa riguarda in particolare, come dicevamo in precedenza, specie tra i Paesi del Nord e del Sud Europa in quanto a seconda della latitudine le ore di luce giornaliere cambiano sensibilmente. La proposta è quella di lasciare la possibilità ad ogni Stato facente parte dell’Unione Europea di scegliere se continuare ad usufruire dell’ora solare o di quella legale.
Per la posizione del nostro Paese, proprio a metà strada tra Equatore e Polo Nord, il vantaggio derivante dal cambio dell’ora è più che rilevante sia dal punto di vista economico (più luce solare = meno consumi elettrici per l’illuminazione) che ambientale. Secondo una ricerca (Terna, gestore dei servizi elettrici), dal 2004 al 2018, il minor consumo di elettricità in Italia dovuto all’ora legale è stato pari a 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora. Ciò ha permesso ai cittadini di risparmiare circa 1 miliardo e 545 milioni di euro. Il tutto si traduce poi in minor emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalla produzione di energia e quindi un abbattimento, parziale, dei gas ad effetto serra responsabili del cambiamento climatico.
Secondo le ultimissime notizie in arrivo dalla Commissione Europea l’idea di porre fine al doppio regime orario è rimandata al 2021 senza più alcuna proroga. Per quest’anno quindi tutti pronti con l’orologio alla mano, l’ora legale entrerà in vigore Domenica 31 marzo e terminerà Domenica 27 ottobre 2019.
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