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Operatori della CRI si ribellano e contestano l’operato della Natale

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CASERTA – Croce Rossa parte seconda. Per la serie, ognuno porti la sua croce, c’è da dire che la presidente del comitato casertano Teresa Natale si trascina dietro la ‘croce’ di un comitato ormai in aperta ‘contestazione’. In merito all’ispezione effettuata il 19 gennaio al comitato locale, ieri vi abbiamo dato conto delle contestazione delle 3 commissarie inviate da Napoli e delle repliche della stessa presidente. A quelle repliche è seguita poi una nuova lettera dei volontari che non hanno ‘sposato’ le tesi della Natale. In merito all’uso della Chrysler Cruiser assegnata alla presidente i volontari sono precisi nell’indicare che “il Consiglio direttivo del Comitato Cri di Caserta non ha l’autorità per emanare un simile provvedimento di autorizzazione all’uso, tantomeno per motivi strettamente privati (vedasi – annotano i volontari nella loro ‘controreplica’ – in proposito l’articolo 130 del testo unico delle norme della circolazione dei veicoli della Croce Rossa e successive modifiche). In base a quanto da noi dedotto, secondo il nostro pensiero – spiegano – si è davanti ad un ‘abuso’ di potere”.

Altro elemento singolare è quello che i volontari offrono allorquando si parla di un uso privatistico della Chrylser ben antecedente all’autorizzazione, pure contestata, del consiglio direttivo del 29 luglio 2019. “Dobbiamo sottolineare – scrivono alla presidente – che abbiamo evidenziato l’utilizzo esclusivo dell’autovettura, anche per motivi privati, ricorrente sin dagli anni precedenti al periodo emergenza Covid19, vale a dire dall’anno di acquisizione della vettura in questione (2017), quando la sede del comitato di Caserta si trovava ancora in una zona tranquilla e densamente abitata al centro della città”. La presidente nelle sue giustificazioni all’uso del mezzo Cri aveva sollevato il problema della scarsa illuminazione e sicurezza nelle strade utilizzate per arrivare alla nuova sede nell’immobile sequestrato ai Della Ventura a Santa Barbara, in vicolo Pacifico. “Dobbiamo puntualizzare che l’uso quotidiano dell’auto di Croce Rossa, e la scelta di parcheggiarla (non custodita) sotto la sua abitazione (come da Lei affermato al punto 2 della lettera) – scrivono ancora i volontari – espone maggiormente il bene del Comitato Cri Caserta a rischi assicurativi (incidente e/o furto) che andrebbero a pesare sulle esigue casse (come da Lei affermato al punto 2 della lettera) del comitato Cri di Caserta”.

Abuso di potere, per i volontari, anche per quanto riguarda il Ducato assegnato a due volontari, per la presidente giustificabile con le loro condizioni economiche e per il loro status di orfani. Una precisazione, viene definita dai volontari, ‘fondamentale’: “Alla data della determina (18 giugno 2020, ndr) e fino all’inizio del mese di luglio i volontari utilizzavano regolarmente la propria autovettura ancora funzionante (premonizione?), successivamente, esclusivamente per motivi privati, hanno adoperato dapprima la Chrysler Cruiser (senza alcuna autorizzazione scritta) e soltanto dopo il 15 luglio, il ‘Doblò’. Non possiamo che prendere atto che questo principio di ‘umanità’ sia diretto con ‘esclusività’ a questi due orfani; nel contempo, però, ci domandiamo se lo stesso trattamento possa essere riservato, in futuro, anche agli altri volontari effettivi i quali, in base a quanto a noi noto, versano – concludono – in condizioni simili”.

(da Cronache di Caserta – Roberto Della Rocca )

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