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Non è l’Arena, Briatore accusa il governo:”Il governo sapeva. Conte e Speranza hanno commesso dei reati”

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L’imprenditore Flavio Briatore è intervenuto nel corso della trasmissione “Non è l’Arena” in onda su La 7: “Il Presidente del Consiglio e il Ministro della Salute hanno commesso tre reati. Hanno taciuto, poi hanno diffuso e adesso non mettono a disposizione i mezzi per combattere. Il 30 Gennaio l’OMS ha lanciato l’allarme mondiale per il Coronavirus, e il 31 Gennaio il premier Conte ha deciso di chiudere i voli con la Cina dichiarando lo stato d’emergenza sanitaria per sei mesi. Quello della chiusura dei voli con la Cina è stato l’errore più grande, perché dalla Cina arrivava comunque chiunque facendo scalo da Dubai. Gli ospedali normali invece hanno saputo del virus solo il 21 Febbraio, si sono infettati tutti inconsapevolmente. E’ un reato, chi non gliel’ha comunicato va processato. Prima di Atalanta-Valencia, tutti hanno infettato tutti. E poi l’hanno fatto diffondere, il 7 Marzo prima ha fatto la conferenza stampa e poi il decreto. Sono partite 60 mila persone da Milano in fuga verso il Sud e verso le seconde case. L’Europa con il Coronavirus salterà”. “Poi, ha continuato Briatore, ha dato 300-400 milioni, ma i soldi non doveva darli ai comuni ma direttamente ai cittadini con il telefonino – le sue parole – perché ai sindaci? La metà di quelli del Sud è commissariata.

Quand’è che questa gente riceve i soldi? Ne hanno bisogno domani. Gli autonomi, chi lavorava in nero, sono sempre esseri umani – ha detto Briatore – Non hanno più soldi perché non fanno nulla da mesi. I soldi vanno inviati col telefonino, non dati al sindaco: così aspetteranno un mese, un mese e mezzo, poi il sindaco li darà prima a chi lo ha votato, e dopo a chi non lo ha votato. È uno scandalo. 400 milioni per 8mila comuni sono niente, sono 50mila euro per comune: togli quelli grandi che prendono la maggior parte dei soldi, i piccoli comuni prenderanno 15-20mila euro. Per quanto tempo possono sfamare le persone con questi pochi soldi? Non bastano, non servono a niente, lo Stato deve dare soldi alle aziende e non alle banche. Io avevo 18 ristoranti, 12mila dipendenti, ho tutti in cassa integrazione: quando dovrò ripartire avrò bisogno di cassa e di tempo, ci vogliono almeno due mesi per ricominciare. Bisogna fare debito, dare i soldi adesso alle aziende, non tra due mesi quando sarà tutto chiuso”, ha chiosato Briatore.

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