La Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, parte dell’inestimabile patrimonio storico culturale del nostro meraviglioso paese, è una dimora storica appartenuta alla casa reale dei Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Peccato però, che la insanabile piaga di degrado della città di Caserta, non ha risparmiato questo capolavoro in termini tali da indignare anche il turista più sprovveduto e meno documentato. Ebbene sì, perché la bellezza della Reggia è intatta, ma quel che manca è la cornice!
Infatti, qualche tempo fa, abbiamo segnalato anche alle autorità competenti la presenza di decine e decine di biciclette abbandonate all’interno della Reggia.
Sembra che la Reggia sia diventata il cimitero delle biciclette. Perché nonostante abbiamo denunciato questo degrado che “fa male” non solo agli occhi ma anche al cuore, visto che parliamo dell’inestimabile patrimonio storico culturale del nostro meraviglioso paese, nessuno è intervenuto per risolvere il problema.
Ricordiamo che vi era un progetto del bike sharing con Airwheel e rickshaw all’interno del Parco della Reggia di Caserta e che con questi mezzi era possibile visitare la maestosita’ del Giardino all’Italiana ricco di statue e fontane, godendo della liberta’ delle due ruote e respirando l’aria dolce e priva di smog del Bosco Reale.
Purtroppo, quel progetto è naufragato. Ma è naufragato anche il buonsenso e lo spirito di conservazione delle bellezze della Reggia, dato che le biciclette residue sono rimaste ad arrugginire nelle loro rastrelliere, senza che nessuno le utilizzi più. Campanelli e manubri, ormai, dopo tanti anni di esposizione a pioggia, vento ed umidità, sono ossidati. Ad aumentare la sensazione di degrado, una catasta di oggetti ammucchiati proprio di fianco alle biciclette.
A tal proposito, il presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero, sollecita il nuovo direttore della Reggia di Caserta, dott.ssa Tiziana Maffei, affinché risolva il problema con l’urgenza che il caso richiede. Oltre ad inoltrare alla suddetta la richiesta di audizione in tal senso, perché si vuole discutere oltre che trovare una soluzione risolutiva anche dello stato d’incuria degli ingressi, delle cancellate ‘arruginite’ di Corso Giannone con annessi lucernai fatiscenti.
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