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Movida a Caserta, non regge l’ordinanza: si teme la “replica” a San Silvestro

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Migliaia di giovani hanno invaso le strade del centro per il brunch della vigilia. Prese d’assalto le zone della movida: da Via Ferante al centro storico, fino al Monumento. Un flop l’ordinanza del Comune, che è servita soltanto a mitigare i danni. Un impianto che secondo qualcuno di palazzo Castropignano «ha retto l’onda d’urto della folla», mentre per i residenti si è trattata della «solita deregulation» e hanno ritenuto quello di tre giorni fa il «peggior 24 dicembre di sempre»

Lo sguardo adesso è rivolto al 31 dicembre, giorno in cui entrerà nuovamente in vigore l’ordinanza farlocca. Nessun correttivo previsto da Palazzo Castropignano Si andrà avanti con la stessa ordinanza anche per le “champagnate” del 31.

I giovani infatti hanno potuto consumare all’esterno dei locali soltanto in contenitori di plastica: difatti è stato vietato a tutti i gestori di «vendere per asporto o somministrare ogni tipo di bevanda in contenitori di vetro e lattine». Lo stesso divieto è valso per i clienti, che hanno potuto consumare in vetro solo ai tavoli dei baretti. Il risultato? La mattina del giorno di Natale strade e fioriere erano completamente invase da bustoni di plastica e contenitori. Piazza Dante  in particolare Via Mazzini hanno accusato il colpo: sacchi, piatti, bottiglie, bicchieri, cannucce, limoni dei cocktail, una distesa infinita di spazzatura. La zona è stata poi ripulita nel corso della mattinata. «E poi ti risvegli così nel cuore di Caserta, vedere il salotto trasformato in un cesso. Evidentemente c’è qualcosa che non va – scrive sui social il capo dell’opposizione fuori dal comune, Ciro Guerriero (cKè)allegando alcune foto -. Non voglio incolpare nessuno, anche perché a Natale siamo tutti più buoni. Ma occorre subito organizzare un sistema condiviso pubblico-privato perché così non va bene. Auguri amari». I commercianti tradizionali hanno dovuto chiudere i battenti, abbassare le saracinesche ed andarsene. I clienti pur volendo non avrebbero mai potuto raggiungere i negozi.

Una bocciatura tranchant all’ordinanza del Municipio viene da uno che di eventi ne ha fatti, e Guerriero proprio afferma :Occorre dire chiaramente che gli assembramenti generano un problema di sicurezza pubblica che dovrebbe essere a cuore innanzitutto a coloro che “brindano” in condizioni che, ove mai dovesse scatenarsi, per un motivo anche banale, un “fuggi-fuggi” generale si farebbe la fine della strage di Seul di Halloween di qualche mese fa, dove persero la vita 160 giovani proprio per la calca. Poi incalza: «L’impegno delle istituzioni è risultato insufficiente rispetto alle masse di persone che si sono mosse: è quindi evidente che si devono trovare nuove strategie di prevenzione organizzando anche una campagna di comunicazione sociale per far comprendere il rischio che si corre in queste condizioni. Ora ci aspetta il brindisi del 31 dicembre, si adottino contromisure idonee».

 

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