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Migliaia di bufale non infette condannate alla macellazione.

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A Caserta continua la protesta degli allevatori bufalini, anche con forme originali di manifestazione. Brucellosi e Tubercolosi sono le infezioni che stanno decimando gli allevamenti di bufale in provincia di Caserta.

“Per il settore bufalino in provincia di Caserta assistiamo a un’anomalia: ci sono stalle vuote e macelli pieni. Anzi, a quanto si apprende dalla stampa, un solo macello. Una situazione sulla quale ho chiesto che sia fatta chiarezza”. Così il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Gianpiero Zinzi, che ha depositato un’interrogazione con la quale dà voce alle preoccupazioni degli allevatori sia in merito all’elevato numero di bufale abbattute, sia in relazione alla notizia secondo la quale gli animali casertani abbattuti sarebbero tutti macellati presso un unico stabilimento che si trova in provincia di Avellino.”Una serie di fatti e circostanze che – spiega Zinzi – purtroppo contribuiscono a gettare un’ombra fastidiosa sull’intera vicenda. Intanto il comparto continua ad essere in forte difficoltà. Il nostro patrimonio bufalino va difeso senza esitazione”

De Luca: “Non accettiamo intimidazioni”

“Abbiamo elaborato sulla base delle linee guida del Ministero della Salute e dell’Agricoltura un piano per l’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi negli allevamenti di bufale – ha evidenziato De Luca – Abbiamo condiviso le scelte con il 90% delle associazioni agricole e ci stiamo muovendo sulla base delle indicazioni ministeriali. Andremo avanti con il piano che abbiamo elaborato”. De Luca annuncia un doppio obiettivo. Da un lato “salvaguardare un comparto importante sapendo che l’unico modo è eradicare, eliminare, ogni traccia di tubercolosi e brucellosi dagli allevamenti”. L’altro obiettivo è la “salvaguardia della salute dei consumatori”. “Non ci sarà nessun passo indietro – ha proseguito il governatore – andremo avanti senza accettare intimidazioni da parte di qualche gruppo e proponendo aiuti per rinnovare gli allevamenti”. De Luca ha poi ringraziato il sindaco di Cancello ed Arnone Raffaele Ambrosca per il suo “senso delle istituzioni e la grande serietà personale” con la quale si sta muovendo in queste difficili settimane. “Voglio ringraziarlo per questo”, ha chiosato il governatore.

Intanto chi ha seguito la trasmissione Report, avrà appurato che vi è stato un servizio molto ben documentato, dove il conduttore Sigrfido Ranucci ha tenuto a sottolineare : “Quando le analisi fanno emergere che un allevamento ha il 20% di bufale contagiate, si abbatte anche il restante 80%. Con questa politica dal 2019 a oggi sono state cancellate 300 aziende e macellate oltre 40 mila bufale. Poco importa se poi sono negative.

La beffa è che dalle analisi sulle carni è risultato che il 98% degli animali abbattuti non erano malati. Vengono macellati e inviati al consumo umano”.

E qui sta un grande paradosso: nel fatto che i capi abbattuti e ritenuti infetti sono stati poi utilizzati per la macellazione e grande distribuzione del settore. Non a caso l’avv. Taormina ha paventato che dietro questa operazione vi sia la longa manus della camorra, anche con la connivenza di enti statali.

Di fronte a questi dati va espressa piena solidarietà alla lotta degli allevatori, la cui protesta ha assunto toni drammatici: con il blocco autostradale e cortei nelle varie città. Giustamente gli operatori del settore temono la progressiva estinzione del patrimonio bufalino e per questo si oppongono alla politica di abbattimento, esigendo, di contro, una radicale opera di eradicazione attraverso una massiccia campagna di vaccinazione.

Per questo ci sono state  proteste con i trattori anche sotto la casa dell’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, casertano, dato che la giunta regionale con una nuova delibera ha confermato soprattutto la volontà di abbattere le bufale per contrastare il contagio: “Purtroppo il Piano approvato con la delibera dell’8 marzo 2022 n° 104 – si legge in un comunicato di  Confagricoltura Caserta –  non rappresenta un passo in avanti, ma alcuni indietro”.

La volontà di adottare la vaccinazione quale strumento per contrastare la malattia è solo apparente, infatti nella delibera si subordina l’avvio della stessa al pronunciamento favorevole della Ue».

A questo punto sarebbe utile che anche altri esponenti politici, come il presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero, e il presidente della Commissione Ambiente Giovanni Zannini (anch’essi casertani), scendessero in campo per chiedere un intervento più adeguato da parte del Presidente della Regione Campania, che son sembra avere il problema brucellosi nella sua agenda. Eppure parliamo dell’oro bianco, lo mozzarella di bufala DOP, una eccellenza del nostro territorio, oramai famosa in tutto il mondo.

Nello stesso tempo servirebbe anche un intervento da parte di enti come la Camera di Commercio ed il Consorzio Mozzarella DOP, che ha il compito di offrire servizi di promozione, di tutela e di valorizzazione ad un prodotto tipico strategico per la nostra economia e per il settore agroalimentare. Anche da parte delle associazioni datoriali e sindacali sarebbe utile un intervento più deciso a sostegno di questa vertenza decisiva per il futuro di Terra di lavoro.

 

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