CASERTA – Agliagliai…e il Guerriero che piaccia politicamente o meno, aveva in tempo non sospetto, predetto anche fin troppo apertamente i giochini della onnipresente malapolitica. Dispiace quando uno ci mette la faccia e viene ‘sfruttato’ per il raggiungimento dell’agognata poltrona, per la quale raggiunta, non si lavora per gli elettori, ma per l’eletto, ovvero se stesso. Insomma c’è chi s’impegna ma non essendo cumpariello a nessuno, resta a ai margini (probabilmente perchè ritenuto pericoloso al sistema del cerchio magico) . Tali situazioni vanno a sviluppare in corso d’opera, casi alla Gabriella Santillo che per chi è avvezzo alla politica, rischiano irrimediabilmente di minare la credibilità di un partito che, attraverso Giorgia Meloni, non si è presentato agli italiani come un formidabile risolutore di problemi, ma che ha potuto ben dire di essere un soggetto politico serio, nel quale non avrebbero avuto spazio opportunisti, trasformisti, lottizzatori e formidabili fiutatori di pagnotte, volevamo proprio mettere sull’avviso, per quel che conta quando lo fa un piccolo giornale di provincia come il nostro, la presidente del Consiglio sul rischio che sta correndo Fratelli d’Italia a Caserta e più in generale in Campania. Perché, mentre lei è impegnata giustamente full time nella alta funzione di governo a cui gli italiani l’hanno delegata, il partito non è presidiato e comincia ad accumulare tanti casi alla Gabriella Santillo che alla lunga lo logoreranno e ne rovineranno l’immagine. Ecco perché, a suo tempo, previdenti,abbiamo preso le distanze nei confronti del commissario provinciale Marco Cerreto il quale, tramite il suo compare Alemanno voleva fare breccia nella LEGA, poi sgusciare in quei Fratelli d’Italia (sfasciati) poi in tanti non sannoche è legato affettivamente a Giorgio Magliocca, in quanto padrino di qualcosa o di qualcuno in famiglia, avrebbe dovuto tener salda una direzione di marcia totalmente sovrapponibile a quella del partito nazionale e, arrivando a questioni attuali dunque, avrebbe dovuto dire alla Santillo che, qualora avesse ritenuto di dover passare in maggioranza, cioè con Zannini e Magliocca, cioè (e sono quattro) con De Luca, avrebbe dovuto lasciare Fratelli d’Italia che siccome è il partito di Giorgia Meloni, siccome è il partito che ha conquistato milioni e milioni di voti, rendendo credibile e riscontrabile la sua stabile enunciazione di coerenza e di serietà, non avrebbe potuto mai interpretare questa forma di kamasutra a buon mercato.
Non è improbabile, dunque, che un pizzico di inequità abbia alimentato l’azione attuata dal consigliere provinciale della Lega, Maurizio Del Rosso, di presentare a sua volta una mozione attraverso la quale chiedere la revoca della nomina del sindaco di San Cipriano d’Aversa, Vincenzo Caterino, da presidente della Gisec, per una incompatibilità talmente palmare da rappresantare, di per se stessa, l’ennesima dimostrazione attraverso cui un certo tipo di politicanti come, Zannini, Magliocca, Graziano fanno marameo, attuando una scorribanda dietro l’altra. Come per dare dei segnali agli elettori e non solo, che a loro non li tocca nessuno e che, dunque, per quassì cosa a loro devono bussare.
Maurizio Del Rosso insieme a Zinzi, avendo ben compreso che, utilizzando l’argomentazione inesistente relativa alla posizione ufficiale del Pd, ugualmente alternativa a Magliocca, Marco Cerreto che già aveva coperto a suo tempo il passaggio della Santillo in maggioranza, avrebbe di nuovo fatto spallucce, prestando il destro a chi dice che siccome lui e Magliocca sono “compari”, fanno anche parte di fatto, dello stesso partito, di un partito di intenti, di piccoli e grandi interessi. E puntualmente il fatto è accaduto: non solo la consigliera provinciale Gabriella Santillo ha votato con Magliocca contro la mozione presentata dai cinque consiglieri del Pd (diremmo meglio del Pd di Oliviero, perché quello di Graziano sta dalla parte del presidente della Provincia e di Giovanni Zannini), ma ha votato anche contro la mozione presentata da Del Rosso, cioè dall’alleato di governo, dall’alleato della Meloni, dal partito del vice presidente del consiglio Matteo Salvini. Tutto questo è accaduto a pochi giorni di distanza dall’inopinato, sorprendente e, per certi versi, provocatorio rafforzamento della posizione della consigliera Gabriella Santillo all’interno del partito casertano, visto e considerato che proprio Cerreto, svolgendo le funzioni di commissario provinciale, ha tolto chi c’era prima al suo posto, ci dicono il consigliere comunale di Caserta Santonastaso, e l’ha nominata responsabile provinciale per gli enti locali, impegnando, in maniera a questo punto, volutamente ostentata il partito su una posizione pro De Luca, pro Zannini, pro Graziano dato che sono quelli gli interessi politici ed economici di cui l’attuale governo provinciale è gendarme, attore e garante.
Insomma, da un parte la Santillo diventa uno dei dirigenti principali di Fdi, da un’altra parte vota per salvare il sindaco di S. Cipriano, Vincenzo Caterino, diretta propaggine politica del consigliere regionale di centrosinistra Giovanni Zannini. Ed effettivamente lo salva perché, guardando la contabilità dei voti, le due mozioni sono state respinte con 8 no e 6 sì. Se la Santillo avesse votato, allo stesso modo della Lega di Del Rosso, sarebbe finita 7 a 7. Probabilmente la mozione sarebbe stata bocciata lo stesso, ma il significato, il risultato politico raggiunto dal centrodestra di un pareggio in consiglio provinciale sarebbe stato ragguardevole. Soprattutto, Fratelli d’Italia avrebbe riscattato la dignità ormai perduta di un partito che a Roma ha detto per anni di essere contrario ad ogni inciucio, ad ogni bagattella da prima Repubblica, ad ogni accordo sottobanco, mentre a Caserta si accorda eccome sottobanco, in verità anche sopra al banco, nel momento in cui la sua consigliera provinciale puntella con il proprio voto, dopo aver acquisito una poltrona, una maggioranza che ha nel governatore Vincenzo De Luca la sua stella polare.
E proprio per fare in modo che tutti capiscano con chiarezza che Fratelli d’Italia sta con Magliocca e Zannini, arriva anche la nomina della Santillo a responsabile provinciale degli enti locali.
Si tratta, ripetiamo, di eventi apparentemente poco rilevanti nell’economia complessiva delle sorti nazionali di un partito che viaggia ancora con il vento in poppa nei sondaggi. In realtà, sono dei piccoli virus incubati e che per il momento non si traducono in nessuna conseguenza sintomatologica ma che, alla lunga, riuniti a tante altre iniezioni di politica alla Cerreto, alla Magliocca, alla Santillo finirà per contribuire all’inversione di rotta e al declino, anche di Giorgia Meloni….e Kest’è!!!
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