Scoperta un’organizzazione criminale, tra Napoli e Caserta, che produceva marche da bollo contraffatte. Sono 101 le persone indagate, avvocati e titolari di agenzie automobilistiche, per truffa in concorso e falso. La maxi inchiesta della Guardia di finanza riguarda, in particolare, il Tribunale di Napoli Nord, ad Aversa, in provincia di Caserta, dove un nutrito gruppo di penalisti e civilisti avrebbe utilizzato valori bollati taroccati per le pratiche forensi.
Le marche false sarebbero state acquistate a prezzi stracciatissimi, finendo sugli atti processuali davanti ai cancellieri, i quali convinti della loro autenticità li avviavano alla procedura giudiziaria. L’attività investigativa ha consentito nel tempo di localizzare due laboratori clandestini allestiti per la produzione di valori bollati falsi. Sono stati arrestati in flagranza di reato quattro falsari trovati in possesso di strumentazione e materiale idoneo alla produzione di valori di bollo contraffatti.
Fermata anche una persona appartenente all’organizzazione, trovata in possesso di 249 banconote false da 50 euro.
Le 101 persone indagate da qui a un mese potrebbero diventare imputate, per effetto di una richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla stessa Procura di Napoli Nord, che in questi giorni ha fatto notificare i provvedimenti in modo che gli indagati possano esercitare, qualora scelgano di farlo, i primi diritti alla difesa, consistenti nella possibilità di essere ascoltati dai Pm o di presentare memorie difensive.
Tutto questo entro venti giorni, trascorsi i quali il pubblico ministero o i pubblici ministeri, anche sulla scorta degli eventuali elementi di difesa, decideranno se formulare (la casistica ci dice che ciò accade 99 volte su 100) al tribunale, dunque a un giudice per l’udienza preliminare, la richiesta di processare gli imputati.
L’Ordine degli avvocati di Napoli Nord, intanto fa sentire la propria voce. “La notizia dei colleghi indagati dalla Procura presso il Tribunale di Napoli Nord per l’utilizzo di marche false – afferma Gianfranco Mallardo, presidente del Consiglio dell’Ordine – ci induce a una ferma condanna per chi opera in modo criminale, ma senza mai dimenticare il principio della presunzione di innocenza, che va riconosciuto agli avvocati in questione, che sono indagati e neppure ancora imputati nel citato procedimento”.
Lascia un commento