Caserta- Siamo alle solite. Siamo in prossimità delle amministrative e si accendono nuovamente gli animi in consiglio comunale a Caserta.
Il primo cittadino Carlo Marino da subito ha “puntato” il consigliere di Speranza per Caserta Francesco Apperti, richiamando la delibera già approvata nel 2014 dall’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Pio Del Gaudio, che aveva già dato indicazione per “l’area verde” e punzecchiando il suo ex rivale alle amministrative sul fatto che il movimento civico vorrebbe una maggiore cubatura rispetto a quelle immaginate dall’attuale governo cittadino.
Durante l’assise, c’è stato chi ha sottolineato la vicinanza tra la petizione firmata da oltre 2500 cittadini ed il voto per le amministrative, interviene il consigliere Mario Russo (che ricordiamo è tra i firmatari) ha tenuto a precisare come la delibera fosse stata portata al vaglio del consiglio comunale da 2 anni.
Presa la parola, l’architetto Maria Carmela Caiola, che ha evidenziato “la necessità di approvare una delibera che preveda, sulla base dell’attuale Prg vigente, che l’area sia destinata a verde pubblico totalmente inedificabile, con vincolo conformativo”. Ed ha aggiunto: “La delibera del 2014 non c’entra nulla. Quella era una delibera di indirizzo per i progettisti del Puc. I cittadini vi chiedono oggi di approvare una variante affinché l’area sia completamente inedificabile. Se non lo fate oggi, non lo farete mai più. Sono 20 anni che aspettiamo”.“
Marino ribatte, volendo rendere noto, il proprio dubbio sul vincolo per l’area che, a suo dire, rischierebbe di mettere il Comune a rischio di doverla poi espropriare (senza avere i soldi necessari). “Qui tutti vogliamo un’area verde, lo diciamo dal 2014 e quella è la strada intrapresa. Spero possa esserci una collaborazione in tal senso”.
Per farlo, però, ci sarebbe bisogno di un rinvio, come ha sottolineato il segretario Massi: “Per approvare una variante al piano regolatore ci sarebbe bisogno di predisporre altri atti”, ma subito è arrivato lo stop della consigliera di Speranza Norma Naim. “Votiamo così, senza modifiche”. Ma “chiedendo di votare un atto non votabile” ha ribattutto Matteo Donisi del Pd “rischia di essere letta come la volontà di far bocciare la petizione, facendosi passare come i cattivi. Ma in realtà, quest’atto così com’è non si può votare”.
Il consigliere Domenico Maietta ha chiesto di emendare la delibera, richiamando le delibere già approvate nel 2014 (amministrazione Del Gaudio) e nel 2017 (amministrazione Marino), riconoscendo come “edificato esistente le strutture realizzate prima del 1954 o oggetti del decreto del Mibact del 2008 e del 2013” e le indicazioni segnalate al progettista del Puc Pica Ciamarra nel febbraio 2020, così come svelato dal sindaco Marino nel corso della lunga seduta del consiglio comunale. Un modo, questo, per dare forza anche al “lavoro” fatto anche dall’attuale maggioranza.
Lo Speranzino senza mezzi termini rispedisce la proposta “perché così non si fa altro che ripetere quanto già approvato nel 2014”. Ma la maggioranza indefessa mette ai voti gli emendamenti di Maietta, che hanno ottenuto il via libera. Alla fine Apperti e Naim hanno deciso di votare contro la delibera (da loro presentata) emendata dalla maggioranza Marino.
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