CASERTA – In questo periodo di pandemia , ancora una volta a pagare il prezzo più alto, sono proprio loro, gli anziani. Perché questo virus maledetto ha cambiato per sempre intere generazioni di persone che si sono trovate e combatterlo più degli altri. Infatti, la maggior parte dei decessi si è registrata proprio nella fascia d’età più alta della popolazione italiana che ora deve fare i conti con un altro tema che riguarda la salute psicologica.
Spi Cgil ha messo in atto uno studio sul tema, il 30 per cento degli anziani ha subito un peggioramento del proprio stato psicologico rispetto al periodo precedente al lockdown.
Sembra che il 30 per cento degli anziani ha subito un peggioramento delle condizioni psicologiche proprio a causa di questa pandemia.
Lo studio ha riguardato diversi fattori che hanno inciso sulle condizioni fisiche, psicologiche e di salute degli anziani – si legge nella nota inviata da Cgil che ha presentato i dati durante il convegno in diretta Facebook “Ci dicevano ‘Andrà tutto bene’”: quella degli anziani è di fatto una delle categorie più colpite dal periodo del lockdown e sono diversi gli elementi che hanno portato a un peggioramento dello stato psicologico dei più anziani, dall’impossibilità di vedere i familiari alle lunghe giornate in solitudine, oltre che all’ansia e alla paura di fronte a un’emergenza sanitaria sempre più crescente.
Il Dott.Guerriero Ciro (candidato a sindaco alle prossime comunali) da sempre impegnato per il sociale, ha denunciato una situazione ancora piuttosto preoccupante all’interno di alcune Rsa , dove i temi sembrano essere gli stessi di marzo: i tamponi non vengono effettuati, il personale infermieristico non è sufficiente a coprire le esigenze dei pazienti e l’organizzazione delle strutture spesso non è all’altezza delle rette pagate dai famigliari. “La sanità continua a non essere all’altezza delle esigenze degli anziani”, le parole di Guerriero che è intervenuto anche sulla proposta di lasciare gli anziani a casa. “Rinchiudere le persone a casa loro non significa proteggerle, anche perché potrebbero comunque avere contatti con famigliari. E se si ammalano gli anziani ormai sappiamo che rischiano la morte ma se si ammalano i giovani non sappiamo cosa succederà – ha concluso – tutti hanno un solo obiettivo, che la economia riparta come prima, ma non è così. Ora curiamo qualcuno e poi torniamo a fare quello che facevamo prima, invece bisogna ripensare il sistema sanitario.
Lascia un commento