Lo smog non danneggia solo la salute e l’ambiente, ma anche l’umore. Anzi, a causa dello smog è in aumento il rischio di depressione e suicidio. A rivelarlo è una vasta revisione di studi pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives. La ricerca, condotta presso la University College di Londra, si basa sui dati relativi a 16 paesi, concludendo quanto segue: se l’inquinamento da polveri sottili di diametro 2,5 micrometri (un milionesimo di metro, PM2.5) passasse da 44 microgrammi per metro cubo (g/m3) a 25g/m3, si avrebbe una riduzione del rischio di depressione del 15% a livello globale.
In sostanza, l’aumento dello smog è direttamente proporzionale a quello della depressione. Gli scienziati autori dello studio hanno infatti dimostrato che per ogni aumento di 10g/m3 del livello medio di particolato fine PM2.5 cui le persone sono esposte per un lungo periodo, si ha un aumento del 10% delle chance di ammalarsi di depressione.
Non solo: gli esperti hanno inoltre stimato un aumento del 2% del rischio di suicidio per ogni aumento di 10g/m3 nella concentrazione media di polveri piu’ grandi (PM10) in un periodo di soli 3 giorni. Insomma, cambiamenti repentini di queste concentrazioni, anche se limitati a pochi giorni, sono sufficienti per aumentare il rischio di suicidio negli esseri umani.
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