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L’assessore Marzo ai domiciliari. «Voti comprati per 50 euro»

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Le Ordinanze di arresto sono state eseguite alle prime luci di oggi dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta nei confronti di cinque persone tra le quali figurano Massimiliano Marzo  assessore in carica, Franco Biondi e Giovanni Natale ( dirigenti) ed un funzionario degli uffici tecnici del Comune di Caserta. Corruzione e falsità in atti pubblici i reati a tutti mentre l’assessore Marzo è indagato anche per alcuni episodi di corruzione elettorale. Si tratta dell’esito di una indagine della Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere che sta facendo luce su una serie di affidamenti in tema di lavori pubblici. In totale ci sono 10 indagati. I dettagli dell’inchiesta sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal procuratore Pierpaolo Bruni e dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Manuel Scarso. VIDEO

La tesi degli inquirenti

La tesi degli inquirenti è che gli incarichi, che riguardano più ambiti di lavori pubblici, compresa la manutenzione del verde, siano stati affidati «in maniera illegittima». Ovvero, sostiene la Procura, che si è dato luogo prima ad affidamento di lavori con il carattere dell’urgenza e poi si perfezionavano le determine. Un giro, sostiene sempre la Procura, di «chiamate dirette» frutto di «un patto» tra dirigenti e assessore. È stato anche accertato che in cambio per i dirigenti c’erano presunte «utilità» (in un caso nell’ordinanza si fa riferimento addirittura a lavori idraulici di scarsa entità economica eseguiti in casa di uno dei dirigenti coinvolti, in un altro si parla del pagamento del rateo dell’assicurazione di un’auto).

Chi sono gli arrestati

Tra le persone che figurano nell’inchiesta, come detto, vi è un rappresentante della giunta di centrosinistra che guida l’ente. Si tratta di Massimiliano Marzo, che raccoglie la delega ai Lavori pubblici (oltre che alla Polizia Locale e alla Protezione civile). Nei confronti del politico, campione di voti alle amministrative, la Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva anche chiesto il carcere ma il gip – le misure sono firmate dal giudice Daniela Vecchiarelli – non lo ha concesso. Le ordinanze eseguite dai carabinieri – tutte ai domiciliari – riguardano oltre che l’assessore anche due dirigenti degli uffici tecnici (si tratta di  Giovanni Natale), un funzionario dell’ente (che gravita negli stessi uffici), Giuseppe Porfidia, e un imprenditore del settore edile, Gioacchino Rivetti. Le accuse contestate a vario titolo sono falso e corruzione. Dunque, nella lente d’ingrandimento non sarebbero finiti veri e propri appalti ma incarichi e affidamenti. Sullo sfondo dell’inchiesta si fa spazio anche l’ipotesi di corruzione elettorale: nelle parti dell’ordinanza che fanno riferimento all’assessore Massimiliano Marzo vi sono riferimenti a più episodi di rapporti con l’imprenditore Raffaele Nunziante (tra gli indagati), titolare della “Green Aedilis Srl”, che durante la campagna elettorale per le comunali dell’ottobre 2021 si adoperò per «comprare voti» al «prezzo di 50 euro ciascuno» per il candidato salvo ottenere lavori una volta insediatasi l’amministrazione.

Indagine avviata nel 2022

Di corruzione elettorale si parla anche quando nell’ordinanza appare il nome di Emiliano Casale, attuale vicesindaco di Caserta e che non è tra gli indagati di questo filone d’inchiesta, accostato a quello di un alro imprenditore della città. Ovvero di «promesse di future utilità» in caso di elezione. A quest’ultimo, che costituì una società edile nel settembre del 2021 (pohe settimane prima del voto), nel settembre del 2022 dietro l’interessamento di Casale e il via libera di Marzo furono affidati lavori edili in una scuola della frazione Santa Barbara di Caserta. L’indagine, che va avanti da due anni, riguarda anche affidamenti per lavori nelle strade e nel campo della pubblica illuminazione. A monte dei risvolti delle ultime ore i carabinieri, su delega della Procura, hanno eseguito per mesi intercettazioni telefoniche ed esaminato documenti e atti pubblici. Sono state compiute anche numerose perquisizioni nella sede del Comune e presso domicili privati.

(articolo in aggiornamento)

 

 

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