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L’archivio delle facce ‘ VIGNES ‘chiude i battenti

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«L’archivio delle facce chiude i battenti … queste attività non significano solo commercio, bensì relazioni e vicende di donne e uomini che non devono andare perdute» queste le parole di Ciro Guerriero riferendosi ad un altro pezzo di storia di Caserta che chiude, il negozio in questione è «Foto Vignes»in Via Mazzini, che darà a breve l’ultima mandata di chiavistello alle due robuste ante di legno che hanno resistito alle stigliature metallizzate del modernariato sopravvenuto nel corso di circa un secolo di attività. Nella pedonale strada si riconosce dall’inalterata ’insegna,  opera della mano di un pittore “letterista”, ha resistito  luci al neon e ai led, e ai componenti in plastica.

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Le due vetrinette laterali, con le foto, che sono ritratti, s“i ritratti”, di una clientela che se ne faceva fare sia per tessere di identità, che per ricordo da incorniciare in casa, o da mandare alle famiglie lontane, questo avveniva ai tempi in cui Caserta era sede di scuole di militari, era città militare, vi erano tantissimi soldati di leva, allievi ufficiali, tenentini di prima nomina che volevano farsi ‘la foto’ per farsi ammirare dalla morosa e dai genitori con la divisa alla prima libera uscita.

Lo studio fotografico Vignes nacque a Roma nell’ultimo decennio del 1800, alla parete una lettera del ministro della Real Casa esprime dalla Real Nave Savoia ancorata a Gaeta il ringraziamento di Sua Maestà il Re a Eugenio Vignes per foto ricevute. Altra lettera incorniciata, è datata 12 aprile 1935, è indirizzata a Maria Vignes e Sua Altezza Reale il Principe di Piemonte ringrazia per le foto che lo hanno ritratto durante la visita alla Caserma Gavinana di Maddaloni.

Pasquale Silvestri, nipote del notissimo Umberto, ultimo titolare dello studio fotografico da poco tempo assente al laboratorio per acciacchi dovuti all’età, mentre impacchetta i materiali, macchine a soffietto e altri arnesi ormai da museo gli chiediamo se è possibile un’ultima foto vecchia maniera, che non sia a colori ma nel classico seppia, proprio come quelle di un volta. Affiora una nostalgia canaglia, e qui Pasquale tra i ricordi e discorsi rilascia una dichiarazione «Ormai la tecnica digitale ha annullato il nostro lavoro – dice –. Una prima crisi la soffrimmo con la scomparsa delle pellicole e dello sviluppo, oggi poi con i telefonini si fa tutto e non si può vivere delle poche foto che ci richiedono». Non trascurabile, in questo contesto, l’’ onere gravosissimo del canone di locazione, via Mazzini di Caserta è equiparata a via Dei Mille a Napoli e Montenapoleone a Milano.

14199416_10210471471211128_2909041848696773389_nPasquale Silvestri impacchetta con malinconia, proprio come si fa con le bandiere ammainate.

Nella vetrinetta che ha ospitato foto di personaggi che hanno fatto la storia della città, Pasquale Silvestri ne ha lasciate tre. Dice: «Sono  foto che feci tempo fa. all’attuale sindaco della città Carlo Marino, al consigliere di maggioranza Antonio Ciontoli e di minoranza Riccardo Ventre: spero in loro per la rinascita della città».

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