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L’amministrazione giudiziaria inaugura la struttura di via San Carlo

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Il parcheggio che fu  sequestrato alla camorra ed oggetto di un’inchiesta della Dda che vede tra gli indagati il dirigente Franco Biondi e l’ex assessore all’Urbanistica Peppe Greco apre le sue porte alla città.

Stamattina il Parcheggio di Via San Carlo – 3 piani e 298 posti auto tra box e stalli – è stato inaugurato, con la presentazione della piazza sovrastante arricchita dall’opera d’arte di Gola Hundun, un murale “green”.

Al taglio del nastro hanno partecipato il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, il direttore della Reggia Mauro Felicori, l’assessore alla cultura del Comune di Caserta Daniela Borrelli, l’amministratore giudiziario Domenico Posca e i rappresentanti del coordinamento Nomos Value Research, Mario Suglia Roberto Race. Il sindaco Carlo Marino, assente, forse anche per una questione di opportunità visto che il suo nome appare in una delle intercettazioni al vaglio dei magistrati dell’antimafia anche se non è indagato.

“Quando un bene è sottoposto ad amministrazione giudiziaria per una misura di prevenzione diventa un male – ha detto Migliore nel corso del suo intervento – Diventa una vergogna. La camorra è il peggio di questo territorio, è la vergogna di questa terra e che ognuno di noi dovrebbe denunciare ogni giorno come il principale cancro al quale siamo sottoposti. E’ quella che vuole realizzare profitti. Ripulire una zona dalla camorra significa ripulirla dall’immodizia morale e civile che sono coloro i quali si prestano alle attività dei camorristi. Sono stati cacciati coloro i quali sono complici dei peggiori traffici di cui il clan Zagaria è protagonista in questo territorio martoriato. Ci sarà qualcuno che vorrà venire a vandalizzare per dimostrare chi comanda ma dovete dimostrare che qui comanderete voi e l’amministrazione comunale. Questo bene non sarà mai di chi vuol dimostrare che qui nulla può cambiare. Questa piazza è proprietà della collettività e delle persone oneste. Caserta dovrà essere l’avanguardia di questo cambiamento – ha concluso – Siate i custodi di questo bene”.

Nel dettaglio l’opera è costata circa 4 milioni di euro, di cui due spesi durante l’amministrazione giudiziaria grazie ad un prestito del Montepaschi di Siena. “E’ la prima volta in Italia – ammette l’amministratore giudiziario Posca – Che un non luogo con una certa mafiosità viene trasformato in un luogo d’arte ed aggregazione. I nostri interlocutori istituzionali erano i magistrati del Tribunale delle Misure di Prevenzione che si sono mostrati molto sensibili al tema della riqualificazione e completamento dell’opera che è avvenuta nel giro di 3 anni caratterizzandola artisticamente”.

Il Comune, infatti, dovrà curare la manutenzione e la sorveglianza dell’area che resta, almeno per la parte del parcheggio, sotto l’amministrazione giudiziaria fino all’eventuale confisca. Solo allora il Comune potrà chiederne la gestione.

 

 

 
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