Comunicato stampa
È meglio far chiarezza sulla questione Arco. Premesso che sono diplomato geometra (quindi ricordo a me stesso studi in materia di topografia con conseguenti progetti stradali), l’ Arco è stato soggetto a lavori di manutenzione causa pericolo crollo dovuto alle vibrazioni cuasate dal traffico veicolare.
Tutti si sono concentrati sui tempi lunghi dei lavori e problemi di staticità dell’ Arco ma, mio malgrado, oggi non posso non notare mancanza di conoscenza della materia e conseguente speculazione politica.
Forse non tutti sanno che:
Le VIBRAZIONI STRADALI sono dovute a molteplici fattori tra cui massa dei veicoli, velocità di transito e irregolarità del manto stradale.
Si tratta di energie meccaniche che nascono dal veicolo di passaggio e si propagano al suolo e si dirigono verso gli edifici a seconda della natura della pavimentazione stradale.
Tra i migliori “riduttori” (perdonatemi il termine semplicistico ma serve per rendere l’ idea) di queste vibrazioni vi è proprio
L’ ASFALTO che è un conglomerato (insieme miscelato) di materiali bituminosi costituito, tra gli altri elementi, anche da polverino di gomma ricavato dal riciclaggio di pneumatici a fine vita.
Per questo motivo da chi, come me, fa politica attiva mi sarei aspettato più una richiesta specifica di verifica costituenti bituminosi de “l’ asfalto” messo li per attenuare le vibrazioni onde evitare il ripresentarsi del problema piuttosto che uno sterile attacco privo di ogni conoscenza.
Ed inoltre e con mille motivazioni in nome della TUTELA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA CITTÀ chiederei in modo continuativo e costante alla Sovrintendenza come mai si permette la copertura di ritrovamenti archeologici a vantaggio di grossi supermercati ed edifici residenziali anche di dubbia fattura estetica.
Segr. Prov. L’ Altra Italia Fabio Simeone
Lascia un commento