Dopo circa un secolo, il primo marzo apre al pubblico l’ala nord ovest della Reggia di Caserta. L’istituto del ministero della Cultura, in attuazione del piano commissariale e a conclusione degli interventi realizzati con i fondi Pon Cultura e Sviluppo 2014-2020, grazie alla collaborazione del Segretariato generale del MiC, ha recuperato gli ambienti della Gran galleria restituiti dalla Scuola specialisti dell’Aeronautica militare, tremila metri quadrati ora destinati a spazio per esposizioni temporanee.Un lungo e accurato lavoro di indagine per la rilettura e il recupero delle visuali e prospettive volute da Vanvitelli che concepì Palazzo reale e che viene consegnato al pubblico a suggello dell’anno delle Celebrazioni vanvitelliane. «La Reggia, nel rendere omaggio a colui che ne ideò la meraviglia, potenzia e differenzia l’offerta culturale ed estende il circuito di fruizione» è sottolineato in una nota diramata dalla direzione.
L’ala ovest adeguatamente rifunzionalizzata, dunque, diventa area museale: al piano terra verranno ospitate attività educative, una sala conferenze e il nuovo bookshop; al secondo piano, nei numerosi ambienti della Gran galleria, sale e vani di servizio per esposizioni temporanee. L’inaugurazione (il 29 febbraio il vernissage su invito, il primo marzo l’apertura al pubblico) sarà dedicata alla prospettiva dell’opera dell’architetto con una mostra fotografica dal titolo “Visioni” di Luciano D’Inverno e Luciano Romano.
Dal primo marzo al 15 luglio ci sarà l’esposizione dei loro progetti “Attraversamenti” e “Genius et loci.La drammaturgia dello sguardo”. Filo rosso delle campagne fotografiche realizzate da D’Inverno e Romano, proprio Luigi Vanvitelli e la sua opera, tra architettura e paesaggio. Gli scatti selezionati sono confluiti in un’unica esposizione, curata da Gabriella Ibello, pensata come un ipertesto e un metatesto che raccontano l’opera, il genio creativo e l’ingegno illuminato dell’architetto.
Con “Attraversamenti”, Luciano D’Inverno riscrive per immagini la storia di una visione che, con la sua potenza, rese possibile la grandiosa opera di architettura e ingegneria idraulica dell’Acquedotto Carolino, ripercorrendo con le sue foto i passi di Vanvitelli e seguendo la via dell’acqua. Luciano Romano, con “Genius et loci. La drammaturgia dello sguardo”, intende rendere omaggio al contributo fondamentale fornito dal maestro all’evoluzione della cultura architettonica moderna, mostrando attraverso la sua fotografia tutta la bellezza dell’opera vanvitelliana nei diversi luoghi d’Italia. Allestimenti a cura di Opera Laboratori. Gli scatti entreranno a far parte della collezione della Reggia, che è tra i vincitori della seconda edizione di “Strategia fotografia”, bando della Direzione generale Creatività contemporanea del ministero della Cultura per la selezione di proposte di acquisizione, produzione, conservazione, valorizzazione della fotografia e del patrimonio fotografico italiano. L’1 e 2 marzo, inoltre, si terrà l’appuntamento conclusivo delle Celebrazioni vanvitelliane: due giorni di studio e approfondimento del “Cantiere dei cantieri”, nella nuova sala conferenze dell’ala ovest.
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