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La scuola ‘Aldo Moro’ nel video di due trapper di Marcianise

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CASERTA – Gli autori -rapper del videoclip girato nell’ istituto scolastico «Moro» di Marcianise sono Bomberup e Joka (B-Art) .

Sono i due che su YouTube hanno messo in rete il loro singolo Scuola unitamente al loro videoclip, che per l’occasione è stato  girato nell’ istituto scolastico «Moro» di Marcianise.

L’istituto guarda caso è quello di San Giuliano: rione in cui i rampolli della camorra del clan Belforte e Piccolo sono nati e cresciuti. Qui si è fatto le ossa anche Bruno Buttone, ex killer dei fratelli Domenico e Salvatore Belforte, ora collaboratore di giustizia e fuori dalle logiche criminali.

Questo è anche il quartiere dove è scomparso Pasqualino Porfidia, il bambino sparito nel nulla oltre 20 anni fa.

Non ci sarebbe nulla in contrario, ma nel video si lancia un segnale ai giovani distorto, con tanto di passamontagna, piedi sulla cattedra, cartina in mano, insulti alle prof («puta») e cortile in fiamme (con effetti speciali). «Questa vita non mi piace più (…), scendo in piazza e faccio spaccio», cantano i due, non prima di lanciare un messaggio alla prof: «Non provare a far la furba se non vengo ti butta».

Ai lettori segnaliamo che la scuola Aldo Moro è uno dei plessi più attrezzati della città di Marcianise, sappiate che nel cortile c’è persino la tensostruttura dove si gioca il calcio a cinque.

 

Pietro Bizzarro, preside della ‘Moro’ ammette di aver fornito il consenso alle riprese del video dei due cantanti nelle aule, ma è sorpreso dalle polemiche. Spiega di non aver mai letto il testo dei due rapper né visto il video dopo il montaggio

«Sì, ho dato l’autorizzazione un mese fa, ma perché sta avendo successo questo video?

Mi è stata presentata come una clip musicale sul disagio giovanile, una critica al sistema scolastico così improntato e mi hanno convinto. Non pensavo che scatenasse tutte queste polemiche. Certo, la rivalutazione della professionalità dei docenti è un discorso serio, non è materia musicale Il messaggio è che se si continua in questo modo, la scuola può bruciare»

Alla fine, il senso del messaggio viene ritrovato: il passamontagna, il salto dalla finestra e le frasi dirompenti dei due cantanti sono il frutto di una scuola che non mi piace più, meglio scendere in strada.

Il coordinamento CKè giovani :”Un esempio assolutamente sbagliato da dare ai nostri figli, che vanno ad ascoltare altre canzoni di questi pseudo artisti e magari pensano che i loro contenuti siano del tutto normali. Invece, si intossicano di messaggi di odio e violenza”

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