La Miss, il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, è stata condannata.
Rosaria Aprea, la miss 24enne di Macerata Campania, è stata condannata tre anni di reclusione in primo grado, per stalking ai danni dell’ex compagno, Pasquale Russo. L’amica di Portico Jeanette Boutria, 28 anni ,2 anni e 4 mesi ; mentre per Marianna Bifone, 26 anni, ritenuta l’altra complice, 18 mesi. Rosaria, già ai domiciliari da gennaio, non andrà in carcere e i suoi legali hanno già depositato la revoca della misura restrittiva.
Assistite dagli avvocati Giuseppe Foglia, Angelo Raucci e Stefano Vaiano, Aprea e le amiche sono state, però, assolte dai reati di aggressione e di diffamazione.
La condanna ruota intorno all’episodio avvenuto alla vigilia di Natale dello scorso anno, quando Aprea e Boutria violarono l’ordinanza che le obbligava a restare a debita distanza da Russo, 36 anni, e dall’attuale fidanzata, Maria Lettieri.
«Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza; dopodiché, ricorreremo in appello» dichiara uno degli avvocati dell’Aprea.
IL FATTO –
Quattro anni fa, suo malgrado, assurse alla ribalta della cronaca, perché picchiata dall’allora fidanzato, Antonio Caliendo, che con un calcio all’addome le spappola la milza e la riduce in fin di vita. La storia commosse l’Italia: Aprea era la tipica ragazza di provincia che, spinta dalla voglia di evadere e da un’attraente fisicità, voleva sfondare nel mondo della moda. Nel 2014, si riscrisse a un concorso di bellezza; fu un punto di svolta: le sue traversie arrivarono a Patrizia Mirigliani, che la volle a Miss Italia.
D’ufficio, le assegnò la fascia di Miss Coraggio: un biglietto di sola andata per la finale di Jesolo, dalla quale ritornò Miss Eleganza. Per l’opinione pubblica, l’aspirante modella si tramutò in modello da imitare.
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