CASERTA – Il direttore generale del nosocomio casertano Mario Nicola Vittorio Ferrante, precisa:
“La visita del Governatore De Luca ci gratica fortemente. La consideriamo un vero attestato di fiducia alla cittadinanza di Caserta e agli operatori dell’ospedale, in considerazione anche dell’attività svolta dalla nuova Direzione sanitaria.”
Il simpatico presidente Vincenzo De Luca arriverà intorno alle ore 12 , ed già è stato stabilito il percorso che dovrà fare nella struttura ospedaliera, con i suoi lacchè di pennivendoli & company, che faranno apparire che si stà verificando ad personam lo stato dell’arte e quello che è in programma, nell’ottica di assicurare i giusti adeguamenti a questo nosocomio e la migliore tutela possibile della salute dei cittadini,concludendo poi, la sua visita, incontrando il personale di regime, in Aula Magna
Credevate amici lettori, che facessero vedere anche loro, ciò che abbiamo sempre documentato???? Pensavate forse che il governatore, avrebbe valicato quei bagni che abbiamo ampiamente documentato, dove le feci tracimano dalle tazze, e semmai si sarebbe arrotolato tra le dita quella carta igienica o presunta tale riciclata chissà da quale altra porcheria e spessa un solo millimetro? Credevate che avrebbe notato l’assoluta carenza strutturale che connota i principali servizi, a partire da quelli delle sale operatorie, ancora oggi promiscue al punto che sullo stesso tavolo, a pochi minuti di distanza, si effettuano interventi della cosiddetta “chirurgia sporca”, magari a intestino scoperto, con qualche significativa contaminazione (che evoca la materia che tracima dai cessi), e un interventi di complessa neurochirurgia o di complessa cardiochirurgia, così magari qualche microbo fecale può andare ad arricchire e a fornire qualche spunto infettivo all’interno di un bypass coronarico. Insomma, da anni, perchè questo non è solo un difetto degli attuali padroni del vapore (diciamocela tutta, questi commissari di governo non hanno mostrato certo qualità migliori dei dirigenti della ricotta politica), ma di tutte le gestioni, che non riescono a rendersi conto del fatto che esiste un giornalismo moderno, indipendente, che non appartiene culturalmente al loro modo di essere e di vedere, alla loro concezione del rapporto tra settore pubblico e mass-media, rapporto letteralmente allappato dal conformismo su cui questi due mondi si incrociano, infliggendo un danno grave alla democrazia.
E così sarà anche oggi…Kest’è!
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